In riferimento al testo presentato dal Presidente della Misericordia ed in relazione all’ultima frase citata, abbastanza intimidatoria, ''se fosse accaduto oggi?'', a proposito del cessato servizio 118, affermo senza indugio che quanto potrà accadere in futuro non sarà più rischioso o meno rischioso di quanto è accaduto fino ad oggi soprattutto in relazione agli anni in cui Giuseppe Modesti è stato Presidente della Misericordia.  Trovo assai mediocre il tentativo di attribuire strane responsabilità o di demolire un lavoro che onestamente sta portando avanti questa amministrazione, nonostante le poche ma imbarazzanti resistenze locali.

Il Presidente della Misericordia è libero di essere un antagonista o un alleato di questa amministrazione (mi ha spesso confessato di essere schierato con la precedente amministrazione e quindi non posso pretendere più di tanto) ma dopo la sua ultima uscita non posso davvero sperare che provi un forte spirito di collaborazione o che comunque possa condividere le scelte che, giuste o sbagliate, sono in ogni modo scelte che nessuno aveva mai fatto e che costituiscono la prerogativa primaria di un gruppo dirigente che, piaccia o no, ha ricevuto un preciso mandato dalla gente.

Il progetto della sanità gigliese, oltre ad essere contenuto nel Programma di Governo, è stato pubblicato in dettaglio su questo redazionale elettronico in data 7 settembre 2009, data in cui veniva fornita notizia che la direzione ASL sarebbe venuto al Giglio per un sopralluogo. Non appena saputo della visita il Sindaco si è procurato di informare per tempo sia il Presidente della Misericordia che il Medico di Base. Il Presidente Modesti, bontà sua, ha poi deciso di non incontrare la direzione sanitaria. E’ una sua scelta che non condivido ma che sono costretto a rimarcare.

Con questo concludo ma ancora una volta sento quella scontata amarezza frutto di un comportamento così prevedibile che non conduce ad un processo di miglioramento dei rapporti da tutti atteso. Penso che il Presidente Modesti sia l’unico che si è espresso negativamente nei confronti di un’amministrazione che vuol totalmente cambiare il volto dell’isola. 

In ultimo rivolgo un appello o meglio un auspicio affinché si abbandoni la strada del populismo e cadano finalmente quei pregiudizi e quelle resistenze che impediscono di imboccare un cammino più agevole che oggi, per tutta una serie di motivi, non è davvero facile intraprendere.