“Molto rumore per nulla”

Sono lieta di constatare che il mio intervento della scorsa settimana su questo sito, a proposito dell’argomento sanità, abbia fatto più rumore di quanto credessi…Il dottor Schiaffino, amareggiato e mortificato, si precipita a chiarire a chiunque avesse potuto dubitarne, la sua devozione e il suo spirito d’abnegazione nei confronti del paese. Sono contenta che il dottore S. ci spieghi, con cotanta chiarezza, la situazione (a me profondamente ignota!) e poiché esposta da lui – pronunciata dalla sua bocca, anzi, scritta dalla sua mano – ci è apparsa attendibile (ci crediamo – stia pur tranquillo!). Non era necessario però, visti i suoi numerosi impegni, anzi, dal momento che ha cose ben più importanti da fare, non doveva prendersi il disturbo di rispondere a quelle che definisce accuse. Forse ho osato troppo…se è così chiedo umilmente perdono, eventualmente genuflettendomi, nel caso in cui lo ritenesse opportuno! Il mio intervento comunque non voleva essere un’accusa nei suoi confronti, quanto piuttosto un utile stratagemma per smuovere le acque e porre all’attenzione di tutti un problema che, per quanto Egli si ostini a sottovalutare, esiste ed è sentito non solo da me e dalla mia famiglia: ci vediamo infatti privati della libertà di poter scegliere da chi farci curare, e questo a mio avviso è profondamente penalizzante. Tuttavia, alla luce dei chiarimenti del dottore, voglio anch’io precisare alcuni dettagli:

1.       Per quanto riguarda l’accordo tra la A.S.L e il Comune, di cui feci menzione nel mio intervento, non è certo il frutto dei vaneggiamenti e delle fantasie di una ventenne; per questo ne allego una copia, così, tanto per essere precisi. (CLICCA PER VEDERE TESTO CONVENZIONE)

2.       Giacché, come scrive il dottor S., ho studiato al liceo classico di uno dei più prestigiosi ed esclusivi istituti di Firenze, so benissimo come si scrive il condizionale presente di prevedere. Infatti, se Lei dottore avesse avuto l’umiltà di documentarsi, prima di dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, saprebbe che il verbo in questione si coniuga in tutto e per tutto come vedere – così almeno dal Dizionario Devoto-Oli da me consultato in proposito – comprendo che sia facile correggere me, non so se altrettanto si può fare nei confronti di Giacomo Devoto! La forma non contratta per il futuro e il condizionale presente che Lei propone, infatti è sì prevista, ma non è l’unica corretta…lei è padrone di ritenere la forma da me adottata cacofonica ma non certo sbagliata. (dal dizionario Devoto- Oli su CD –rom, edizione 2002-2003: prevedere:v .tr. .coniugato come vedere [dal lat. praevidēre; dal coniugatore verbi dello stesso CD-rom: condizionale presente di prevedere: io prevedrei, tu prevedresti, egli prevedrebbe, noi prevedremmo, voi prevedreste, essi prevedrebbero]) Come vede la lingua evolve, cerchi di farlo anche lei dottore!

3.       Mi preme inoltre una puntualizzazione alla sua lunga filippica: il medico siriano (ad alcuni addetti ai lavori risulterebbe albanese) che aveva accettato di venire al Giglio, ha molto casualmente, quanto misteriosamente rinunciato all’incarico dopo che la nostra isola è stata depennata dall’elenco dei comuni scoperti cosicché ci toccherà attendere altri sei mesi per poter utilizzare il prossimo bando di concorso per titoli.

Riguardo alla scritta antiestetica affissa alla macchina, se per lui è fonte di tanta angoscia, avrebbe potuto interpellarmi direttamente e personalmente (a me almeno hanno insegnato, non solo il mio fantasioso papà, a dire le cose in faccia…). Certo è che le scritte resteranno per altri mesi, anni se necessario, finché la questione non sarà risolta. Con la presente in ogni caso, intendo chiudere ogni tipo di polemica e, dal basso della mia giovane età e della conseguente inesperienza, rivolgo una preghiera al dottor S.: come membro dell’attuale maggioranza, ma soprattutto come autorevole portavoce di cose gigliesi presso la Regione, si impegni affinché la nostra isola possa presto avere un suo atteso collega.
Ringrazio sentitamente il Dottor S. per tutta questa straordinaria pazienza e soprattutto per la sua infinita misericordia nei miei confronti anche se, permettetemelo, dal tono delle sue ultime righe sembrerebbe trasudare una sorta di paternalismo intriso d’ipocrisia, tipico di chi ama circondarsi di persone che reputa intellettualmente o culturalmente inferiori.
Ah quasi dimenticavo, il dottor Pittiruti, nonché la signora Melis sappiano che la mia non vuole essere una critica all’operato del dottor Schiaffino in qualità di medico – anche perché non possiedo certo gli strumenti per poterlo fare – ma la denuncia di una reale situazione che necessita di un rapido e indispensabile cambiamento.

Monica Landini