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Mufloni: "Lettera aperta" al Sindaco del Giglio
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MUFLONI / "Lettera aperta" al Sindaco del Giglio

"Ha la grande occasione per riscrivere la storia dell'Isola e di farne un simbolo del turismo ecosostenibile, non la sciupi"

Egregio Signor Sindaco dell'Isola del Giglio,

confido che un familiare stretto - o un amico sincero e leale - sottoponga alla sua attenzione questa "lettera aperta" e che la faccia riflettere. Sarò con lei franco e diretto, cosa che spero apprezzerà. Pertanto, senza tanti fronzoli, le chiedo: ma a Lei, e alla sua Giunta, cosa gliene viene da questa grottesca e scellerata vicenda? Lei è il massimo rappresentante della Comunità dell'Isola, che già in stragrande maggioranza ha fatto sentire la sua voce: "giù le mani dai mufloni". Cosa aspetta a far sentire la sua e quella della sua amministrazione? Perchè si ostina a sostenere le "ragioni" del Parco?

Signor Sindaco, questa storia non è più una "bega locale" (come l'ha definita un "ascaro" del Parco): ha ormai travalicato non solo i confini isolani e regionali ma anche quelli nazionali. Ormai ne parlano in Europa e persino negli Stati Uniti. Possibile che non comprenda il clamoroso danno d'immagine arrecato al Giglio e alla sua economia turistica, come neanche Schettino riuscì a fare? Davvero non si capacita che, alla fine, il "conto" lo pagherà l'Isola, la Comunità che rappresenta e le sue attività economiche e non il Parco? Io non le faccio un discorso "sentimentale": io la invito a fare i suoi calcoli per il bene del Comune.

Si faccia un giro sui social-network: io non approvo, anzi condanno fermamente, ma il "tam tam" degli appelli e gli inviti a "boicottare" il Giglio per le prossime vacanze è già partito, e sta facendo il giro del mondo. Si fidi: "altri", in passato, si sono poi resi amaramente conto di ciò che significhi. Cosa racconterà, poi, ai suoi operatori turistici?

Io so bene che le sue prerogative, nei confronti del Parco, sono limitate: ma è pur sempre il Sindaco democraticamente eletto dalla sua gente. Si esponga pubblicamente, prenda un'iniziativa, sbatta i pugni, se occorre, sul tavolo. Convochi, ad esempio, un Consiglio comunale "straordinario", e inviti la stampa nazionale e gli scienziati e i ricercatori che possano sostenere le sue motivazioni. Oppure, può sempre fare una "diffida" al Parco, con la minaccia di citarlo in Tribunale per "danno d'immagine".

Signor Sindaco, lei ha la grande occasione per riscrivere la "Storia" dell'Isola: si torni a recintare la zona del "Franco" dove ospitare i mufloni superstiti e lì venga insediato il "Museo Naturalistico del Muflone", che già alcuni esperti hanno progettato per una spesa di 150.000 euro. Non è un costo, è un investimento: sa quanti turisti verrebbero, da ogni parte del Pianeta, per visitarlo e per vedere degli esemplari "unici al mondo" che vivono esclusivamente al Giglio? Faccia dell'Isola un esempio mondiale di turismo eco-sostenibile: immagini la pubblicità (gratuita) che un suo gesto, un suo provvedimento, procurerebbe al Giglio. E pensi all'ammirazione e al sostegno che ne ricaverebbe. Ripeto: si faccia bene i suoi conti. E si renderà consapevole che quelli attuali (tutti a favore del Parco) per Lei (e per la sua Comunità) sono totalmente in deficit. E' ancora in tempo: rifletta, e prenda la decisione più saggia e giusta. E, perchè no?, più conveniente.

Cordialmente, uno nato e vissuto a poche decine di miglia dalla vostra splendida Isola che non merita questa mortificazione.

Alessandro Baldasserini