Da Nevada Doni a Federica Arienti

Brava Federica.
Brava perché hai bene immaginato il futuro dell’Isola. Brava perché con la tua elegante ironia ci hai mostrato un quadro che non vorremmo mai vedere. Brava perché la tua o meglio la nostra impotenza, a fronte di chiari interessi, non ti ha impedito di alzare la voce. Se tutti noi, e siamo tanti, anziché tacere rassegnati, dicessimo una parola contro questo sciagurato progetto, formeremmo un coro!
Tra vent’anni rileggendo le tue righe potrai costatare l’avverarsi delle tue previsioni. Io no. Sono giunta ad un’età da non poter fare programmi a lunga data. Vivo il presente con le mie tristezze, i miei ricordi che affiorano e che mi fanno sorridere. Non vado come te avanti nel tempo. Torno indietro. Trentacinque anni fa la prima vacanza al Giglio. Mio marito guidava una macchina, una vecchia Dhafine carica di tutto: canne da pesca, bombole sub, abiti, costumi e generi alimentari e tanta gioia nel cuore.
Le nostre due figlie sono cresciute con grande amore per l’Isola. Non erano vacanze da altre parti. Conoscemmo amici carissimi che anno dopo anno sono stati e sono parte essenziale dei nostri affetti. Un maestro pescatore, Albertino Pini c’insegnò a legare gli ami ed innescarli, a cucinare le palamite, ad apprezzare il buon Ansonico, ma soprattutto ci donò la sua sincera amicizia e stima.
Le nuove tecnologie ci permettono oggi di collegarci con l’Isola. Apriamo spesso questo sito per ammirare le mura del Castello, l’alba ed i tramonti del Campese, il brulichio del Porto, l’arrivo dei traghetti.
Non vorremmo che tutto questo che amiamo profondamente ci fosse precluso.

Grazie Federica

Nevada