Tanto tempo fa, in un paesino sperduto delle apuane, durante la seconda grande guerra mondiale, arrivarono gli invasori, questi urlavano urlavano sempre e le poche parole che conoscevano d'italiano erano solo per comandare. Due o tre uomini decisero di andare a parlare con gli invasori per trovare una soluzione, i paesani stessi all'inizio sembravano contenti, pensavano che con due dei loro le cose sarebbero migliorate, invece erano uguali agli stessi invasori, non difendevano i loro stessi compaesani dai soprusi, appoggiavano incondizionatamente qualsiasi angheria venisse fatta, insomma erano tali e quali agli stessi che li avevano invasi qualche tempo addietro, nel piccolo paese delle apuane.
Ma si sa anche le grandi guerre finiscono, gli invasori tornarono a casa loro, ma i due collaborazionisti degli invasori erano già a casa.
Per questo ogni anno nell'anniversario dell'invasione nel piccolo paese delle apuane, vengono fatti due manichini di fieno con due cartelli che ricordano i loro nomi BUC uno AIOLI l'altro, vengono portati in giro per il paese, perché la gente non dimentichi, chi erano questi due loschi personaggi. Per il loro tornaconto personale avevano abusato dei loro stessi compaesani, non avevano difeso ma aggredito a loro volta.
Questa è una novella di un piccolo paesino delle alpi apuane e la morale è molto semplice, prima o poi i nodi vengono al pettine insieme ai pidocchi, la cura migliore? Rasare a zero la testa. Oppure? Tagliarla.
M. Perboni
Novella apuana
Autore: Michele Perboni
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