Conoscendo perfettamente alcuni argomenti "d'intorno alla Torre", mi preme rilevare che:
- sono lieto finalmente della demolizione del casottino sugli scogli del Saraceno, provvedimento molto complicato nel periodo in cui mi sono silenziosamente occupato della questione, tanto da doverlo continuamente rinviare in attesa di alcune "convergenze amministrative" che potessero risolvere l'intervento di rimozione del fatiscente manufatto;
- sulla Torre, di cui l'Arch. Begnotti ben sa, come ben sanno tutta l'Amministrazione Comunale protempore e gli addetti volenterosi e competenti dell'Ufficio Tecnico, il progetto, datato non proprio "1869", così scritto nel "pezzo fanciullesco" dello scivolamento sulla tastiera, ma certamente tutto da "revisionare" nel 2001, fu "recuperato" con onestà culturale, anche se con DOVEROSA E GIUSTA E CORRETTA reinterpretazione, come l'UTC fece con caparbietà ed impegno anche personale mai riconosciuto, fino alla raggiunta possibilità di riconferma dei primi contributi per il restauro, che lo scetticismo amministrativo riteneva che fossero ormai persi;
- la rilettura tecnica di quei giorni, riproposta dallo Scarfò, è quella di chi non conosce lo spessore di una matita perché scrive con la stampante, guarda senza leggere e non conosce la profondità del pensiero compositivo: come chi vede un'orchestra suonare e crede di ascoltare Bach solo perché vede i violini e ne esalta l'aulica composizione, mentre le note sono dei Beatles.
- Già, yesterday.
Nunzio Seminara
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