Venerdì 19 dicembre 2008.
Famiglia Fantozzi di Isola del Giglio (che non è la mia ma lo potrebbe essere per un caso analogo). Visita specialistica da un chirurgo presso un grande ospedale di Firenze.
Imbarco ore 6:00, direzione Firenze, con auto al seguito perché i collegamenti terrestri con il capoluogo fiorentino non sono davvero tra i migliori. Costo traghetto, tutto compreso, euro 40,00.
Colazione in strada per quattro persone (la levataccia non aveva permesso tanto), due genitori e due figli. Costo colazione frugale, quattro cappuccini e quattro brioches, euro 8,80.
Rifornimento carburante lungo il percorso euro 68,00.
Break con caffè, giornale e acqua per i bambini euro 4,90.
Arrivo a Firenze intorno alle 12,00 nel momento giusto per far pranzare i figli e, perché no, anche i genitori. Costo pranzo 98 euro.
Nell’occasione della richiesta di appuntamento la famiglia Fantozzi ha fatto presente che, vivendo in un’isola e quindi dovendo rientrare con l’ultimo traghetto delle 19 preferirebbe essere la prima ad essere visitata. Il chirurgo, per un maledetto contrattempo, si presenta alle ore 16:30 e la visita termina alle ore 17:30 quando oramai le speranze di riuscire a prendere l’agognato traghetto sono oramai perdute. Costo della visita euro 150,00, grazie al cielo fatturati! 
Sconsolata per tutta una serie di problemi che gli si creeranno da lì a poco (scuola, impegni, appuntamenti, ferie, permessi, ecc.) la famiglia Fantozzi prenota, per non rischiare di non trovare da dormire, due camere doppie presso un albergo nel luogo più prossimo agli imbarchi.
Pernottano invece in una camera quadrupla (così risparmiano) nella quale soggiornano in attesa della mattina dopo. Costo pernottamento, colazione inclusa, 110 euro.
Cena in pizzeria la sera del venerdì euro 75.00. 
Traghetto per il rientro euro 40,00.
Il giornale del giorno dopo ve lo risparmio.

Spesa complessiva: euro 594,70 !!
Per le visite fatte a Grosseto, può capitare che il maltempo crei questi disagi per due giorni interi !!!


Ascoltando questa storia mi vengono in mente le affermazioni di una Dirigente della ASL, nel dibattito di Consiglio Comunale il giorno dell’approvazione della Convenzione “Giglio Salute”. In quella occasione il Comune si “sostituiva” alla ASL per finanziare tutto ciò che c’era da finanziare (circa 650.000 euro a fondo perduto del Mininterno, per l’intera operazione). Alla mia doverosa richiesta di servizi aggiuntivi per la comunità gigliese, nel mio vano tentativo di ripescare la vecchia convenzione del 7 maggio 2004, la responsabile della ASL mi replicava che al Giglio con l’elisoccorso avevamo ottenuto molto di più che a Manciano, paese dove questo straordinario servizio non era ancora previsto!

Io risposi indignato che noi dell’Isola del Giglio, non rappresentavamo un territorio qualsiasi dell’entroterra e per dimostrare ciò feci un esempio. Erano le 12,30 del mattino. Se la dirigente ASL avesse avuto urgenza (o desiderio) di rientrare in sede avrebbe dovuto aspettare il traghetto delle 16,00, a dimostrazione che il nostro comune, prettamente insulare, non può essere considerato equivalente agli altri.

La polemica recente sul  problema dell’infermiera (
vedi articolo de La Nazione) ci pone di punto in bianco sullo stesso standard degli altri comuni continentali e aderenti alla “Conferenza dei Sindaci”. Passi l’infelice espressione sull’iniezione intramuscolo ma quando si tratta di malato terminale o simile, che si fa?