Omaggio del Sindaco per Pietro "L'Appuntato"
“Pace e bene!” esclamava Pietro tutte le volte che incontrava gli amici, e lo faceva proprio con tutti. E’ un augurio che eravamo felici di sentire perché metteva di buon umore. Iniziava così, a suo modo, in quel suo modo garbato ed elegante, lo scambio di vedute talvolta sui ragazzi di oggi, talvolta sul calcio, di cui si vantava essere grande tifoso del Napoli, o su alcuni fatti del Giglio per i quali spesso dimostrava un malcelato scetticismo, perché il mondo cambia, diceva.
Quando era in servizio nell’Arma è stato “padre di famiglia” più che militare, come deve essere il Carabiniere perché ciascun cittadino vede in questa figura un importante punto di riferimento, autorevole ma anche umano, al quale rivolgersi nei momenti di difficoltà. Lui è stato questo e credo che molti gliel’abbiano riconosciuto.
Pietro, con Assuntina, entrambi nativi di Succivo in quel della provincia di Caserta, forse più vicini a Napoli, dopo l’onorato servizio da Carabiniere, aveva preso una decisione importante: rimanere al Giglio e crescere i suoi figlioli nel posto che amava e che credeva fosse il luogo ideale per vivere con la famiglia. Aveva ragione, Pietro.
Adesso la sua famiglia lo riporterà nel paese natio perché le radici non si possono tradire, anche se il cuore, lo sappiamo con certezza, rimarrà per sempre al Giglio.
Pace e bene, Pietro, pace e bene a te ed alla tua famiglia, che oggi vive un profondo dolore per aver perso una persona cara. Era doveroso renderti omaggio, perché eri una persona speciale, e oggi ti vogliamo ricordare per la tua simpatia e per i tuoi modi garbati che non dimenticheremo tanto facilmente.
Sergio Ortelli
Grande uomo e grande Carabiniere ho prestato servizio con Lui ad Isola del Giglio dal 1987 al 1990 e mai scorderò la sua fatidica frase " pace e bene ". Ben voluto da tutti, per me una persona davvero straordinaria è indimenticabile. Riposa in pace e proteggi tutti noi da lassù.
S U C C I V O (Sub se civus ager) Succivo, un paesotto di ottomila anime della provincia “estrema” di Caserta. Un paese “povero assai”, specie nel 1931, quando, tra poco più di tremila persone, nacque Pietro Belardo, l’”appuntato” dell’Arma, appena “scomparso”, che il Sindaco Ortelli, ha, ricordato, e bene ha fatto!, quale “meritevole” e probo del Giglio, sia “come sacerdote del dovere”, sia per quel che “teneva” dentro. “Pace e bene!” pare dicesse a tutti, sia nella buona che nella cattiva “occasione”, in ossequio (non tutti lo sanno) a ciò che gl’“imponeva” la “regola” dei Carabinieri, tratta da quella dei Gesuiti. Io, forse, non l’ho mai visto, quantomeno non lo ricordo, e me ne dispiaccio. Ma sono quasi sicuro d’avere conosciuto, un tempo, a Soccivo, sub se civus ager, due suoi “stretti” parenti, Leone e Salvatore, che conobbi in occasione della nascita dell’“Edilatellana”, una cooperativa di lavoro di cui furono tra i venticinque fondatori. Era povera e brava gente quella, determinata a rifarsi d’una sorte grama, ma, soprattutto, tesa a riscattarsi dalle “angustie” d’una provincia, dedita, per lo più, al malaffare. E’ stata buona o cattiva sorte la loro? Questo non so, visto che, oggi, dopo aver tanto ben fatto e tanto “faticato”, la coop si trova in ”Concordato”. Una cosa, però, spero fortemente: quando, anche per loro, se già non è accaduto, verrà il momento di lasciare, per sempre, questa vita, circondati, siccome tutti i giusti, dall’affetto e dal cordoglio di amici e parenti (quali s’auguravano I Greci antichi), vorrei tanto, che pure il loro primo cittadino, li ricordasse con le stesse parole d’Ortelli.