In riferimento alla nota in rosso di Don Sergio Andreoli circa la mia citazione attribuita a B.Angela da Foligno, vorrei precisare quanto segue: le parole che ho riportato sono quelle che ho sentito riferire da P.Domenico Alfonsi, Professore di mistica francescana e della spiritualità della B.Angela da Foligno alla Pontificia Facoltà teologica di S.Bonaventura in Roma, quando nell’ottobre scorso fece da guida a noi superiori Cappuccini italiani durante la visita alla Chiesa di S.Francesco a Foligno dove si conserva il corpo della Beata. Gli ho telefonato per sapere se quelle parole,  dette a braccio, potevano essere riferite esattamente a lei, e questa è stata in sintesi la sua risposta: “La B.Angela da Foligno aveva una grande devozione all’Eucarestia e specialmente quando l’Ostia consacrata veniva elevata in alto dal sacerdote dopo la Consacrazione, aveva delle esperienze mistiche e avvertiva fortemente in quei momenti la vicinanza e l’unione tra il nostro mondo e l’altro.  Proprio nel sacramento dell’Eucarestia percepiva come una alleanza, un ponte, un porta appunto che univa questi due mondi. Quindi anche se le parole, come sono state riportate, non sono, ad litteram, della Beata, tuttavia questo certamente è il suo pensiero”.
Ovviamente io non mi sono premunito di verificare l’esattezza della citazione che avevo annotato ascoltando quel professore, perché il mio era solo un pensiero spirituale e non un articolo a carattere scientifico, su cui potevo capire un osservazione di quel tipo, ma mi consola il fatto di non aver tradito né i lettori e neanche il pensiero di questa grande mistica.
In ogni modo, dato che ci siamo, per chi volesse conoscere questa figura eccezionale sotto il profilo umano e spirituale, c’è un bel libro di facile lettura, scritto da un nostro frate cappuccino, P.Samuele Duranti, che tra l’altro abita nella Parrocchia della Barbanella a Grosseto. Si avrebbe così la possibilità di entrare in un mondo quale è quello dei santi, sconosciuto ai più, eppure affascinante, con le loro esperienze reali di Dio che non li ha mai delusi, come invece avviene spesso nelle nostre esperienze umane.

P.Luciano Baffigi