Si racconta che a Porto Santo Stefano negli anni immediatamente seguenti la seconda guerra mondiale e comunque prima del "miracolo economico", vivesse una famiglia molto povera. Un giorno i tre figli, che avrebbero desiderato tanto che loro padre avesse posseduto un'automobile, cominciarono a fantasticare su come si sarebbero sistemati nell'autovettura dei loro sogni. La sorella (che era un po' vanesia) disse: "Io sono la femmina e quindi spetta a me stare davanti, accanto a babbo quando guida." Uno dei fratelli rispose: "No, io sono il maggiore, quindi nel posto davanti ci devo stare io!". Il terzo figlio fece notare che davanti, accanto al padre, si sarebbe più giustamente dovuta sedere la madre; al che la femmina replicò ancora: "Se devo stare dietro, però voglio stare dalla parte del finestrino e non nel mezzo". La discussione continuò a lungo, assumendo toni sempre più accesi.
Il padre, che li ascoltava, infastidito dal litigio dei figli ma che evidentemente stava anche lui fantasticando e si era immedesimato nella storia, si girò verso i figli e disse loro bruscamente: "O la smettete di litigare o vi scendo a tutti!".
Erano tanti anni che non mi tornava alla mente questo aneddoto. Chissà perché me lo sono ricordato in questi giorni, ascoltando i dibattiti su quale sodalizio dovrebbe ottenere l'assegnazione (CON L'EDIFICIO AGIBILE A NORMA DI LEGGE) della sala dei Lombi.
Sibilot
Parola di Sibilot
Autore: Sibilot
3 Commenti
Penso che nel momento in cui si affida un locale di proprietà di una Pubblica Amministrazione e quindi si stipula una convenzione, lo stesso locale dovrebbe essere fruibile ed a norma e la convenzione dovrebbe contenere i termini e le rispettive responsabilità, sia sulle manutenzioni (ordinarie e straordinarie) che sugli adeguamenti normativi e poi, ovviamente, su tutto il resto. Se poi si concede un locale sul quale devono essere effettuati dei lavori, di fatto opere pubbliche (anche sottoposte a determinati vincoli perché il bene è storico), occorre prendere tutte quelle precauzioni che possano garantire il bene pubblico sia dal punto di vista delle spese che della competenza dei lavori. Solo alla definizione di tutto ciò una Pubblica Amministrazione può garantire non solo i beneficiari del bene, ma anche tutti i cittadini che fruiranno o non fruiranno degli spazi messi a disposizione. Penso che Sibilot intenda pressappoco questo, sostenendo che altrimenti l’ operazione rimane un’ assegnazione sulla carta e fino ad ora i litiganti stanno questionando del nulla. Ritengo anche io che non necessariamente l’ assegnazione debba rendere un affitto, se viene individuato un bene comune di tipo sociale, purchè sia stato opportunamente valutato e individuato un obiettivo ben preciso. Sugli ipotetici problemi di normativa, che secondo il sig. Sergio Centurioni, il locale avrebbe avuto anche in precedenza, visto che fa riferimento alla precedente Amministrazione, e giustamente parla di amministrazione e non di maggioranza o Giunta, può tranquillamente chiedere all’ attuale Sindaco, che di tale amministrazione faceva parte in qualità di consigliere di minoranza e quindi addetto al controllo, se ha mai riscontrato queste problematiche, e siccome è fortunato, alla stessa persona può domandare anche le problematiche risalenti fino ad almeno 15 anni fa.
Beh, mi sa che è da parecchi anni che l'edificio non è a norma di legge,no?Anche quando era occupato..... o sbaglio.....se la memoria e i ricordi non mi ingannano......(anche durante la precedente amministrazione...)
Sergio Centurioni detto Bergher o Ghego
L'aneddoto e' molto bello, pero non capisco che c'entra l'ultima frase? Forse ho bisogno del Bignami.