Si racconta che a Porto Santo Stefano negli anni immediatamente seguenti la seconda guerra mondiale e comunque prima del "miracolo economico", vivesse una famiglia molto povera. Un giorno i tre figli, che avrebbero desiderato tanto che loro padre avesse posseduto un'automobile, cominciarono a fantasticare su come si sarebbero sistemati nell'autovettura dei loro sogni. La sorella (che era un po' vanesia) disse: "Io sono la femmina e quindi spetta a me stare davanti, accanto a babbo quando guida." Uno dei fratelli rispose: "No, io sono il maggiore, quindi nel posto davanti ci devo stare io!". Il terzo figlio fece notare che davanti, accanto al padre, si sarebbe più giustamente dovuta sedere la madre; al che la femmina replicò ancora: "Se devo stare dietro, però voglio stare dalla parte del finestrino e non nel mezzo". La discussione continuò a lungo, assumendo toni sempre più accesi.
Il padre, che li ascoltava, infastidito dal litigio dei figli ma che evidentemente stava anche lui fantasticando e si era immedesimato nella storia, si girò verso i figli e disse loro bruscamente: "O la smettete di litigare o vi scendo a tutti!". 
Erano tanti anni che non mi tornava alla mente questo aneddoto. Chissà perché me lo sono ricordato in questi giorni, ascoltando i dibattiti su quale sodalizio dovrebbe ottenere l'assegnazione (CON L'EDIFICIO AGIBILE A NORMA DI LEGGE) della sala dei Lombi.

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