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Pellegrini: "Vado in Europa per ridare dignità ai cacciatori"

Europee, Mario Pellegrini: "Vado in Europa per ridare dignità ai cacciatori. Se liberi di agire, sono i primi regolatori della natura e possono limitare il fenomeno delle predazioni"

"Prima di dover ricorrere alla pratica degli abbattimenti controllati, bisognerebbe lasciare liberi i cacciatori di praticare la loro nobile arte: voglio andare in Europa per diffondere questa cultura e impegnarmi affinché ai cacciatori sia riconosciuta la dignità che meritano" così ritorna sulla questione caccia, abbattimenti controllati e problema delle predazioni Mario Pellegrini, candidato maremmano nella lista di Fratelli d'Italia per le elezioni Europee.

Appassionato di caccia fin da ragazzo, Pellegrini ha posto il problema delle restrizioni imposte ai cacciatori a causa della cultura ambientalista che, secondo il candidato, ormai in Europa ha preso una deriva estremista: "Dobbiamo partire dall'Europa per cambiare le cose - spiega Pellegrini - perché primariamente è un problema culturale che addita i cacciatori come dei criminali. Dobbiamo parificare la caccia italiana a quella degli altri paesi europei e far cadere delle restrizioni peculiari con direttive mirate".

"In Italia - dice ancora il candidato - dobbiamo lavorare sodo per far tornare Ispra sotto la Presidenza del Consiglio e ringrazio il Governo Meloni per essersi dimostrato disponibile e collaborativo in tal senso. Dobbiamo far cadere tutti quei vincoli assurdi che criminalizzano i cacciatori, dobbiamo dare loro modo di esercitare il loro ruolo di primi guardiani dell'ambiente. Se i cacciatori potessero liberamente esercitare la pratica venatoria, per esempio, non si dovrebbe ricorrere alla pratica degli abbattimenti controllati e, certamente, si ridurrebbe anche il problema delle predazioni".

Proliferazione degli ungulati e di alcune specie di volatili attirano, come accade in Maremma, un sempre maggior numero di specie predatorie: "Molte prede - conclude Pellegrini - e molti predatori, che crescono conseguentemente di numero, e non si limitano ad attaccare la fauna selvatica, ma anche gli allevamenti che subiscono danni ingentissimi. L'ho toccato con mano girando il centro Italia in questi mesi. A tutto questo di potrebbe porre rimedio iniziando dal riconoscere ai cacciatori la loro funzione propria di regolatori della natura"