Intitolare il presente articolo 'La pesca del corallo all'isola del Giglio' sarebbe stato sicuramente fuorviante, considerato il poco e discontinuo interesse dei Gigliesi per questo tipo di attività. L'argomento risulta essere, nello stesso tempo, estremamente interessante per l'enorme valenza economica e commerciale che, nelle varie epoche storiche, hanno sempre suscitato i ricchi banchi di corallo presenti nelle acque dell'isola. Il corallo infatti è sempre stato universalmente considerato come una pietra preziosa, al punto di essere definito "l'oro rosso", utilizzato, fin dall'antichità per la creazione di gioielli, con un ulteriore valore aggiunto di carattere apotropaico, in quanto considerato come un talismano contro il malocchio, simbolo di protezione, fortuna e prosperità ...
Con l'articolo che vi proponiamo (vedi sotto), pubblicato sulla rivista "Argentariana" del Centro Studi Don Pietro Fanciulli di Porto Santo Stefano (numero 30 – Anno VIII – Giugno 2024), Armando Schiaffino ci propone una ricostruzione storica del rapporto tra la nostra isola e la pesca del corallo.
Bell'articolo, grazie. Per info mio padre era di origine livornese e la famiglia di mia nonna (Lazzara) era una delle piu' antiche ed importanti "corallaie" livornesi, provenienti dalla Sicilia (non so da quale zona). Attiva dal 1760 ai primi del '900 impiegava 900 dipendenti che lavoravano coralli provenienti anche dalle coste toscane, quindi probabilmente anche dal Giglio. La villa (Villa Maria) in cui risiedevano fu' poi donata al Comune di Livorno. https://www.corallolivornese.it/laboratori-del-corallo-a-livorno/le-fabbriche-livornesi/