La vicenda del portacontainers EVER GIVEN che ha bloccato il canale di Suez e il conseguente intervento della stessa società olandese che intervenne anche per la Costa Concordia, sta riportando il nome dell'isola del Giglio sulle cronache internazionali.
A onor del vero, grazie a illustri personaggi del nostro passato, il nome dell'isola del Giglio è stato associato al Canale di Suez anche in altre epoche storiche.
Leggiamo infatti nel raro libro intitolato “ENRICO A. d'ALBERTIS” scritto nel 1935 da Livia Albertina Fornaroli:
"... ed ecco Enrico d'Albertis, giovanilmente audace al comando della nave “Emilia” portare, prima, la bandiera italiana attraverso il canale di Suez... il viaggio dell'Emilia, memorabile nella storia della marina mercantile italiana è eternato dalla targa che auspice il Duca del Mare, Grande Ammiraglio Thaon di Revel, inaugurandosi il 5 aprile 1924 il fanale del capo Guardafui, fu posta sul faro stesso a ricordo delle prime due navi italiane che passarono il canale di Suez:
Proveniente da Suez diretta a Calcutta
Doppiava questo capo nell'ottobre 1871
La nave mista “Emilia” tonnellate 1043
Primo piroscafo italiano che tentasse il nuovo traffico con le Indie
La comandava il venticinquenne Capitano d'Albertis
Intrepido navigatore oceanico del “Corsaro”
Campione ancora vivente dello spirito marinaro di nostra gente
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Deposta la spada per il timone
Il veterano delle guerre di liberazione d'Italia
Generale Nino Bixio
Con ardore di marinaio pari al valore del condottiero
Comandava il piroscafo MADDALONI
La seconda delle navi italiane che solcava queste acque
Per intessere floridi commerci d'oltremare
Sul quale la Patria rinnovata fonda le sue speranze"
Il capitano Enrico d'Albertis è il leggendario personaggio ottocentesco grande navigatore, disegnatore di meridiane, primo yacthman italiano, ancora caro alla memoria dei Gigliesi per avere eletto a suo “buen retiro” la torre del Campese.
Il brillante stratega e eminente uomo di mare ammiraglio Paolo Thaon di Revel ebbe, fra gli altri meriti, quello di aver contribuito, nel 1882, alla riapertura del canale di Suez alla navigazione internazionale durante la crisi provocata dalla rivolta antieuropea del comandante in capo delle forze armate egiziane colonnello Orabi Pascià. Anche lui assiduo e affezionatissimo frequentatore del Giglio e alla sua memoria è intitolato il lungomare di Giglio Porto.
Nino Bixio, luogotenente di Garibaldi, durante la sosta dei Mille a Talamone si recò (con Simone Schiaffino -portabandiera dei garibaldini- e Gaetano Banti -poi fondatore del giornale “Il Tirreno”-) a Porto Santo Stefano a ritirare il carbone per continuare la gloriosa navigazione dei piroscafi “Lombardo” e “Piemonte” fino a Marsala; carbone in realtà destinato al traghetto del Giglio, regalando alla nostra isola il merito di aver contribuito alla causa dell'unità nazionale.
Armando Schiaffino
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