Premio letterario al Giglio: le riflessioni di Palma
Tutto iniziò l’11 ottobre del 2015.
Nell’isola in cui la musica e il bel canto hanno accompagnato per secoli le attività quotidiane della campagna e delle faccende domestiche; dove tanti tenevano nella propria abitazione uno strumento musicale, oggi, 21 Maggio 2016, due Bande musicali dallo stendardo simile: uguali, nell'idea di rafforzare la fratellanza del suono nel nome dello stesso fondatore Enea Brizzi, hanno marciato insieme per dare vita ad un evento particolare: un progetto cultural/musicale che ha ottenuto risposte immediate di benevolenza ed accoglienza sul pubblico presente in piazza Gloriosa, a Giglio Castello.
Oggi è sabato 21 Maggio. Una data nuova di zecca che segnerò nel calendario delle emozioni più profonde; che sono state tante.
Entrare nel Paese dove mille e mille volte sono entrata correndo e saltellando da bambina; dove mi fermavo a sognare, nelle sere invernali, sotto la cappelluccia della Madonnella, adolescente innamorata che affidava i suoi pensieri alla buca delle lettere.
Sono io quella figura che cammina accanto al marito; che segue il passo certo del sindaco, della presidente del concorso, delle altre scrittrici e immersa nel mare di volti sorridenti e conosciuti.
Una sosta nella piazzetta del municipio sotto la lapide di Enea; ascolto le note nel tepore della luce solare che c’è, dopo tanti giorni di nuvole basse e vento di libeccio: tentativo di portare via al Maggio gigliese il privilegio di essere il mese dei tanti colori e profumi inebrianti. Il cielo è turchino e il selciato di granito sotto i miei piedi è lo stesso di sempre, è quello della storia del Castello e ciò mi dà certezza ancora una volta di essere a casa.
La musica nostrana, magari composta in campagna tra una zappata e l’altra e annotata su pezzi di carta spiegazzata dal maestro Cecchino, ci accoglie alla Rocca pisana e là, nella sala consiliare tutto si equilibra nel silenzio ricco di parole isolane: “isolana bella più di una stella / vieni ti voglio portar / sulla mia barca a sognar / cullati sopra l'onda / dal mar che ci circonda… Tu che del Giglio sei il fior / nata tu sei per l’amor…”
Momenti preziosi che uniscono gli animi del mondo presente e che infine, accompagna il canto dei tre menestrelli. Sorridono gli occhi, sorridono le labbra.
Ecco, adesso si può iniziare, c’è il Premio alla cultura, ci sono le scrittrici, ci sono anche io. Per un giorno sono qua con il mio racconto che riscatta una figura umana appartenuta alla vita gigliese; una storia triste, ma oggi vissuta con gioia, ché, come dice Lorena Fiorini “il premio ridà pace”.
Ai Lombi ci aspetta il convivio; si sorride con i bicchieri in mano, il vino riscalda e dà allegria. Le mani si stringono tra piatti di sapori mischiati - Casentino/Giglio.
Quindici “espressioni di affetto” impastate con uova, farina, marmellata e zucchero dalle care paesane, danno l’ultimo abbraccio a tutti noi, alla giornata speciale dedicata alla parola scritta, alla musica e all'amicizia.
Palma Silvestri
Grazie alla macchina organizzativa del Premio, partita da Pratovecchio con la presidente del concorso Lorena Fiorini; alla Pro Loco di Isola del Giglio che ha dato calda accoglienza con Roberto, Francesco e Skenzel (complimenti ragazzi!).
Grazie caro sindaco Ortelli per la serenità che mi hai trasmesso in quel turbinio di emozioni.
E grazie amici: Alessio il menestrello - chitarra; Angelo Stefanini di Ottavio - fisarmonica e Alvaro Andolfi - voce; avete cantato “Isolana bella” assorti nell'incanto del momento.
Ripropongo di seguito, in omaggio al gemellaggio con gli amici della Filarmonica di Pratovecchio per ringraziarli della loro gioiosa presenza, una poesia che ho regalato nel 2010 alla banda musicale "Enea Brizzi" dell'Isola del Giglio.
CARA SILVESTRA, BRAVA PER LE COSE CHE HAI SCRITTO. LE TUE RIFLESSIONI SONO PARADIGMATICHE D'UN AMBIENTE IN CUI L'ARTE, SOTTO MOLTEPLICI SEMBIANZE, A PARTIRE DALLA MAESTOSITA' DEL PAESAGGIO E DEL MARE, SI RESPIRA DALL'ALBA AL TRAMONTO, ANCHE QUANDO IL CIELO E' CORRUSCO E MINACCIOSO ED ANCHE DI NOTTE QUANDO ANDATE IN GIRO, RAGGRUPPATI, A CANTARE, NENIE, FILASTROCCHE ED EVENTI, O, MAGARI, A SOLI, ACCOMPAGNATI DA QUALCHE SPARUTO STRUMENTO A FARE UNA SERENATA D'AMORE, MENTRE NELLE CANTINE SI LIBA, IN ONORE DI BACCO, CON IL SACRO NETTARE DELL'ANSONICA. BRAVISSIMA PURE PER LA BELLA POESIA CHE SI LEGGE TRASCINATI IL RITMO CADENZATO D'UNA BANDA CHE SFILA PER LE VIE DEL PAESE. LUNGA VITA A TE ED A TUTTI I GIGLIESI. UN ABBRACCIO!!!