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Princìpi cristiani
La riunione di domenica, dell'Associazione Cattolica dell'Isola, ha portato alla luce delle impressioni e paure insite in ognuno di noi. Per prima ammetto la mia paura di fronte alla terribile situazione degli immigrati dei paesi in guerra, ammetto che non sarei disposta ad averli all'isola per alcuni motivi noti, sappiamo che purtroppo in mezzo a coloro che scappano si sono nascosti personaggi estremisti, basta andare a leggere dei 15 pakistani che si stavano organizzando in Sardegna, di altri già presenti sui vari territori europei.
Mi dispiace l'attacco che è stato rivolto a Don Lido, a tutto quello che è stato detto, anche in maniera forte, alle menzogne mascherate di verità sull'arrivo di chissà quante persone, per creare tensione tra le persone. Più di tutto comunque mi è dispiaciuto che alcune persone si siano opposte all'aiuto nei confronti dei bambini.
Giulio la tua fede politica, sempre ambigua nei confronti della chiesa, dichiaratamente, dietro le quinte atea, ma alla faccia del popolo si professava cattolica, con questo non perché atei, non potete avere principi di commiserazione e pietà. Case agli italiani, aiuti agli italiani, gli stessi italiani che poi vengono discriminati a secondo della regione da cui provengono?
I bambini sono Bambini, quelli che scappano poi sono bambini ancora più bambini di quelli che hanno un letto pulito, una tavola a cui sedersi. Ho provato dolore e dispiacere ieri, sei padre sai quanto sia importante, prova minimamente a essere dall'altra parte e poiché ad un genitore l'unica vera ragione di vita è la felicità dei propri figli. Nessuno chiede di prendere in casa i bambini ci sono famiglie che da anni si prodigano verso bambini di tutte le religioni o di colore diverso, lo fanno perché sentono di avere amore da dare a tanti bimbi, anche se non sono loro.
Avevano detto che non ci sarebbe mai stato un presidente nero, che mai un gesuita sarebbe diventato Papa, la vita il mondo sta cambiando possiamo fare un piccolo sforzo, se proprio non cambiare possiamo un pò modificare il nostro pensiero.
Spero che si possa portare avanti il discorso di aiutare dei bambini, sia Don Lorenzo che Don Lido insieme a Guido si attivino per portare avanti questa possibile soluzione.
CARA, ANZI, CARISSIMA FRANCA Quanta amarezza, ahimè, devi tenere in “core”, cara, anzi, carissima, Franca Melis, mio “grillo parlante”, dopo la riunione dell’altra sera, all’Azione Cattolica, ove ci voleva coraggio ad esprimersi e farsi un’opinione, che non fosse il generale sentire del diniego ad oltranza, bensì quel che ciascuno nutre nei ”precordi”. Tema più che scabroso, era quello in discussione, centrato sull’amore, ovvero sul disamore per il prossimo, sull’accoglienza, ovvero sui respingimenti di gente alla deriva del mondo, specie per chi è di fede Arcicristiana, come la gente dell’Isola del Giglio. Tema, comunque, difficile da delibare, per chiunque: per chi è laico convinto, e, in quanto tale, apprezza e rispetta il suo simile, sotto qualsivoglia fattispecie appaia, ovvero, costume, fede o connotazione mentale esprima e rappresenti ; e per chi, quantunque chiuso in se stesso, sia filosoficamente ateo od agnostico, perché entrambi, abbiano o non abbiano dubbi sull’esistenza d’un Dio, essenzialmente amore e misericordia, purtuttavia credono nell’eguaglianza degli uomini, con cui ritengono si debbano instaurare rapporti di reciproco aiuto, assistenza e fratellanza. Ben riesco a capire il tuo imbarazzo, a sentire giustificazioni e scuse, di questo o quello tra i presenti. Giustificazioni e scuse, che, sincere od artefatte che fossero, erano, sicuramente, tese a “garentire” comodi egoismi, ancorché di ben misera “fattura” e consistenza. Purtroppo, cara Franca, la diffidenza e la misconoscenza, siccome “il sonno della ragione genera mostri”, fomentano la paura per il diverso, specie, se questi, per quanto perseguitato e a rischio, viene da luoghi di fanatismo religioso, d’intolleranza e di fondamentalismo iconoclasta. Ben ti comprendo, per esserti “rifugiata” nei bambini, che, in quanto tali, suscitano amore, tenerezza e condivisione d’ogni sforzo atto ad accogliergli ed ospitarli, perché, anch'io, resto nel dubbio su cosa fare e come comportarmi nel caso che gli eventi, mi sollecitino a scegliere tra l’aprire o serrare la mia casa, a chi, per bisogno, e per miseria, assieme al mio lavoro, la contende. Una cosa, però, va detta cara amica: la tragedia, che viviamo, è universale ed ineluttabile, ed a nulla serve approntare “chiavistelli”. Quel che sembra possa accadere, accadrà, di certo e comunque, e non sarà mai più, come prima. Il “meticciato”, questa brutta parola, che tanti, ancorché ben lungi dall’essere razzisti, pur tuttavia, spaventa ed affanna, sospinto dalla fame, dalle guerre e dall’odio, avanzerà ugualmente, e forse non sarà male, ché mischiando il sangue, le razze miglioreranno e ci sarà più pace per il mondo. Per questo, proprio per questo, a prescindere dal fatto che si sia Cristiani, Laici, Atei o Miscredenti, varrebbe la pena di fare, come s’usa dire, “buon viso” a quella, che pare annunziarsi come “cattiva sorte”.