E’ finita a male parole, davanti a diverse persone, nella piazza principale di Campese, al Giglio, tra il presidente del Parco dell’Arcipelago, divulgatore scientifico e giornalista Mario Tozzi e il collega del Centro e de L’Espresso Saverio Occhiuto, accompagnato dall’ex sindaco di Pescara Camillo D’Angelo. Stavolta, però, non c’entra la politica, né i divieti presenti nell’area protetta.

Motivo del contendere, come spesso accade in città, nelle ore di punta, tra pendolari nervosetti, una mezza infrazione commessa - pare - dal giornalista abruzzese mentre procedeva verso Campese in auto, una Toyota Yaris.

Occhiuto si sarebbe fermato di colpo, in mezzo alla strada, per scambiarsi con un pulman. Dietro c’era Tozzi, a bordo di un’utilitaria, una Ford Ka, che ha rischiato il tamponamento e, a causa della frenata, ha fatto sbattere la testa al suo passeggero, un bambino. Da qui sarebbe nata una sfuriata del conduttore di Gaia, prima a colpi di clacson, poi con un’offensiva di terra, una volta raggiunto il parcheggio del paese. Occhiuto e D’angelo non hanno reagito e solo più tardi, parlando con un anziano residente, hanno capito che quell’uomo, arrabbiatissimo, era il celebre presidente del Parco dell’Arcipelago.

Ieri, sentiti al telefono, i protagonisti hanno più o meno confermato questa versione. «Siamo stati aggrediti verbalmente senza capire perché - spiega Occhiuto - qualcuno ci aveva anche suggerito di sporgere denuncia, ma siamo in vacanza... La sorpresa e l’amarezza, però, si sono palesate ancora di più quando - dopo l’episodio - abbiamo ricollegato e avuto conferma inequivocabile su chi era stato a darmi del coglione e invitarmi ad uscire dall’auto per un confronto».

Tozzi, rintracciato al telefono, non cade dalle nuvole. «Certo che ricordo quello che è successo. Abbiamo rischiato un incidente, un tamponamento a catena, per la fermata improvvisa e imprudente di questa vettura. Sul momento mi sono molto arrabbiato, è vero. Perché il bambino che era con me si è spaventato. Chiedo scusa se mi è scappata qualche parola di troppo. Spero di avere l’occasione di incontrare questi signori e spiegarmi».