Nelle edicole dell'isola viene distribuito da qualche giorno un libro di Igino Terramoccia (santostefanese che ogni tanto pubblica libri di raccolta di vecchi scritti di interesse locale) intitolato "ISOLA DEL GIGLIO - storia, cronaca, curiosità".

Nel libro è riportata una relazione dell'anno 1870 del dott. E. Raveggi intitolata "Relazione della Sezione di Finanza sulla sovvenzione della Provincia in favore del Comune di Isola del Giglio". Tale relazione fa riferimento a un periodo di grave recessione economica dell'isola, dopo l'annessione allo Stato unitario e la conseguente perdita di tutti i privilegi dell'epoca granducale. Con il nuovo Stato erano arrivate, fra l'altro, le tasse e i condannati a domicilio coatto, che influenzarono negativamente una economia già precaria. Furono gli anni che precedettero la prima grande emigrazione verso le Americhe, gli anni della fame nera. Anni in cui la soddisfazione dei bisogni primari avrebbe dovuto far passare in secondo piano problemi meno drammatici come quello dell'istruzione dei giovani.

Il Dr. Raveggi, per far quadrare il Bilancio del Comune, propose tutta una serie di tagli drastici, con UNA SOLA ECCEZIONE: alla "Categoria VII" del Bilancio, voce "pubblica istruzione", dove era già prevista la considerevole cifra di Lire 1060,00, si legge: "si tiene ferma la somma, anzi per ciò che riflette l'istruzione potendo volentieri si aumenterebbe".

La proposta trovò concorde Don Francesco Baffigi, cappellano di Giglio Porto, che era consigliere provinciale. Grazie al suo impegno fu anche costruito, in quegli anni, il faro delle Vaccarecce e due nuovi (per l'epoca) edifici scolastici, uno al Porto e uno al Castello.

Se qualcuno ne avesse voglia (io no) potrebbe acquistare due copie del suddetto libro e regalarne una al sindaco Ortelli e una al suo mèntore Silvio Berlusconi. In fondo si dice sempre non solo che non si finisce mai di imparare, ma anche che la storia è (o dovrebbe essere) maestra di vita.

Armando Schiaffino