“Salve, salve, potente avvocato, salve o nostro Speciale Patrono…”
15 settembre. A Giglio Castello si festeggia il patrono dell’isola: San Mamiliano.
Triduo in chiesa per tre sere consecutive in cui viene fatta lettura della vita e delle tribolazioni del Santo; in tale occasione il fedele chiede per sé o per i propri cari, una grazia. Il Santo ascolterà magnanimo.
All’alba scoppi di mortaretti.
Al mattino messa solenne e processione fuori Porta con la reliquia di Mamiliano: l’osso di un braccio conservato in una teca a forma … di braccio. La Banda, accompagnerà suonando l’inno, composto dal maestro Ivo Baffigi. Autorità in pompa magna e paesani … belli, eleganti, che dopo la cerimonia si fermano sul monte della chiesa, lieti, festosi, augurandosi “Buon San Mamiliano”
Questa è l’unica occasione, molto sentita eccetto il Natale, che riflette lo spirito della famiglia gigliese: stare insieme, ritrovarsi per rivivere attraverso il Santo, una tradizione che si ripete con la stessa gioia da tanti secoli.
La festa di san Mamiliano, tra giochi, concerti, balli e quadriglie, dura tre giorni e tre notti riempiendo il Paese e la Piazza di vecchi, anziani, giovani, bambini, allegria, musica, movimento e culmina alla mezzanotte del quindici con un grande spettacolo pirotecnico - i fochi - (fino a poco tempo fa, curati dalla premiata ditta Mazzoni & C.)
Buon san Mamiliano a tutti.
Palma Silvestri della Barroccia
"Buon San Mamiliano a tutti"
Autore: Palma Silvestri
1 Commenti
Auguri di cuore a Palma Silvestri e a tutta la straordinaria e unica popolazione del Giglio per la ricorrenza di S. Mamiliano.
Anche la Concordia, sebbene abbacchiata davanti a Giglio Porto, in questo clima di festa gioiosa, sembrerà meno triste.
E sono sicuro che molti dei 4200 scampati dalla sua tragedia sparsi nel mondo ma collegati via internet con l'Isola, staranno facendo i propri auguri.
Che gli Etruschi di Maremma, anzichè essere parto solo della fantasia vulcanica di Aldo Mazzolai, siano sbarcati davvero 3000 anni fa sulle coste Grossetane provenendo via mare da posti lontanissimi e facendo base sull'Isola del Giglio?
Beh, la fantasia tende a correre, ma molte caratteristiche odierne dei Gigliesi, ce lo ricorda nei suoi bei libri Aldo Mazzolai, sono uguali spiccicate a quelle degli antichi Etruschi.