La lettera del Presidente Rossi, a mio avviso, può essere accettata solo ed esclusivamente in via di sfogo, per aver lavorato e non ottenuto i risultati sperati.

Premesso che non posso che condividere il rammarico per non aver reso, almeno in base alle attese, il dovuto omaggio agli amici della Valdorcia, sono però convinto che per i gigliesi, questi amici rimarranno tali e il legame stabilito c' entra poco o nulla con l' insuccesso dell' altra sera. Al massimo, chi della Valdorcia se ne è occupato, è stato consigliato male, ma le sue responsabilità sono inesistenti.

Come gigliese, almeno per quello che mi riguarda, non posso invece accettare che le responsabilità di un insuccesso di alcuni soggetti ben precisi siano da addebitare ad una popolazione intera o che il gesto sconsiderato di un individuo serva a bollare tutti i gigliesi, come se di questi periodi, invece di lavorare, passassimo le giornate a tirare sacchetti di immondizia alla gente.

Se è vero che quando si ricoprono cariche pubbliche si raccolgono spesso gli onori e gli applausi (e questo il Presidente Rossi lo sa perchè di cose buone ne ha fatte molte e di “bravo” ne ha ricevuti tanti), altre volte bisogna essere in grado di accettare le critiche, se prima non si è stati in grado di ascoltare i consigli, e valutare i propri errori, senza cercare di scaricare le colpe sugli altri, peggio se si scaricano su tutta una popolazione.

Non so a quali “voci” faccia riferimento il Presidente della Proloco o quanto queste “voci” possano aver fatto desistere la gente dal venire a vedere il concerto. Anzi. Quando si propone un evento, spesso accade che qualsiasi “chiacchera”, positiva o negativa, che lo tende ad aumentare di “volume” non fa altro che aumentarne l' interesse e quindi il successo finale, di pubblico.

Al limite ci sarebbe da chiedersi come mai tutta la macchina organizzativa (Comune, Proloco etc..) non abbia saputo contrastare le voci false e tendenziose che il Presidente dice essersi propagate, rassicurando invece la popolazione, quella del Porto soprattutto, che nulla di grave sarebbe accaduto. Soprattutto al Porto le persone di riferimento non mancano.

Non conosco i retroscena o altro che può essere successo, ma penso anche che per la gestione della sicurezza (il Presidente parla di droga e altro) ci siano gli organi preposti che avranno opportunamente valutato gli spazi, le vie di fuga e quanto altro avrebbe potuto essere necessario in caso di sovra affollamento; non penso che chi si pone di organizzare una manifestazione pubblicizzata anche sui media nazionali non abbia pensato preventivamente a questi aspetti, nè voglio pensare che gli organizzatori abbiano fatto tardivamente queste considerazioni ed abbiano fermato un meccanismo già avviato, creando, in questo caso si, non poche perplessità.

Queste sono semplici considerazioni da cittadino, ma ve ne sono altre di carattere politico che avevo a suo tempo evidenziato e che ora ritornano “a bomba” e che mi vedevano criticare duramente il mandato di rappresentanza che l' Amministrazione Comunale aveva dato proprio alla Proloco; infatti con la nuova convenzione è stato assegnato all' associazione, ed al suo Presidente in particolare, il ruolo di assessore al Turismo di fatto, con poteri di rappresentanza ed, evidentemente, anche di scelta. Questo, a dire il vero, non è mai stato nemmeno troppo voluto dal Presidente Rossi, ma non mi risulta che sia mai stato nemmeno rifiutato, cosicchè è quasi un anno che questo Comune non ha un vero e proprio assessore al Turismo, ovvero, questo ruolo che fino ad ora ha svolto in qualche modo il Rossi, diventa per lui scomodo perchè il cittadino non ha, nel settore turismo, il suo amministratore di riferimento e tutto finisce per ricadere direttamente sulla Proloco e sul suo Presidente.

In altre parole, il muro iniziato a costruirsi storto, sta facendo diventare storta tutta la casa.

Quello che poi preoccupa è anche la menzione alle dimissioni che a questo punto assumono anche carattere politico, proprio per la fiducia che l' Amministrazione aveva riposto nei vertici dell' associazione e per la delega di tipo politico che gli ha assegnato. Dimissioni che, tra l' altro, in un momento difficile come questo, con una delle stagioni più desolate di sempre, non dovrebbero essere nemmeno menzionate. Anzi, il momento di non mollare dovrebbe essere proprio quando le cose non vanno bene.

In tutto questo rimane fermo il buon lavoro della Proloco e dei suoi componenti, che non penso debbano risentirsi più di tanto di un episodio negativo, tra tanti comunque positivi che portano a termine, quanto piuttosto trarre le giuste considerazioni per l' esperienza futura e su ciò che potrebbe essere più o meno indicato per il Giglio.

Questa potrebbe essere l' occasione, invece, per ripristinare il giusto rapporto tra Amministrazione e Proloco, nominando un assessore al Turismo e ricomponendo la convenzione così come era prima, in modo da rimettere ogni cosa al giusto posto.

Tutto questo potrebbe, e dovrebbe, essere fatto lasciando stare in pace gli avi, o per dirla con parole di altri, scherziamo con i fanti, ma lasciamo stare i “santi”.

Stefano Feri, ex Consigliere Comunale