L’impresa del nuotatore Alessandro Bossini è stata una cosa fantastica. Ovviamente per il grande impegno fisico, ma credo anche per forza di concentrazione, per la logistica, lo spirito di abnegazione. Da profano, letto sul Tirreno l’annuncio dell'evento, pensai che mai poteva realizzarsi un così lungo tragitto a nuoto fra meduse e correnti: i soldati romani erano famosi per i loro quaranta chilometri di marcia a piedi, credevo che a nuoto fossero impensabili.

Credo sarebbe utile per i ragazzi, per noi dietologi, per gli sportivi tutti che questo ragazzo spiegasse in modo dettagliato la sua impresa in una conferenza; sarebbe utile ai giovani per capire che lo sport è sacrificio ma anche forma mentis. Per noi medici sarebbe interessante studiare, oltre i suoi parametri comportamentali durante la traversata, anche l'alimentazione. Lessi che Alessandro si nutriva essenzialmente di banane e frutta ma credo aggiungesse anche dell'altro; sarebbe utile conoscere il rapporto fra dispendio energetico, mentale e apporto calorico.

Quello che mi meraviglia infatti è come abbia potuto introdurre importanti quote proteiche utili alla sua impresa (carne, latte, formaggi?) e conciliarle ad esempio con una digestione che, per ovvi motivi, doveva essere rapida e completa. In ogni caso questo ragazzo ha fatto davvero un bel regalo alla sua Toscana. Siamo davvero fieri di lui e dell’équipe che lo ha accompagnato in questa impresa, umile ma grandiosa.

Ciro Vestita