La lettera aperta del Sindaco del Giglio Sergio Ortelli al suo Assessore all’Ambiente Alessandro Centurioni è sorprendente per due motivi: primo perché quelle cose gliele avrebbe potute dire tranquillamente in Giunta o al bar, secondo perché Ortelli svela in un colloquio con il «Direttore Generale del Minambiente Dottor Aldo Cosentino» (che in realtà è Direttore della direzione generale per la protezione della natura e del mare, una delle 5 Direzioni generali del Ministero), «Una vera istituzione del Dipartimento della Tutela del Mare – scrive Ortelli -  Mi ha riferito che andrà in pensione fra qualche settimana e quindi, con l’occasione, si è concesso qualche confidenza di troppo, più di tutto quando si è parlato della legge 394, una legge che lui cambierebbe da subito. “Musica per le mie orecchie” ho subito detto sbalordito, “ma allora non siamo i soli” ho poi esclamato. E gli ho raccontato le vicissitudini del Giglio sulla questione area marina protetta, delle proteste e delle pessime esperienze risultate su Giannutri e degli atti che ha decretato questa amministrazione in questo primo anno che hanno avuto il prologo nella bocciatura della proposta di AMP, un progetto assolutamente non allineato con la tutela della nostra preziosa isoletta».
Non sappiamo cosa abbia detto davvero il Dottor Cosentino all’incredulo Sindaco Ortelli, ma la sua ricostruzione ci pare alquanto spericolata, se fosse davvero così Cosentino avrebbe davvero fatto qualche “confidenza di troppo” che Ortelli non avrebbe dovuto spifferare. Il Direttore Cosentino è infatti lo stesso alto funzionario del ministero che in questi anni è andato in giro per il mondo, tanto per capirsi in summit mondiali sulle aree protette come quelli di Bangkok e Johannesburg, ad illustrare la legge italiana 394/91 come esempio di coinvolgimento istituzionale delle comunità locali. Crediamo sia dovuto in gran parte ai suoi uffici il prezioso lavoro che ha permesso al ministro Stefania Prestigiacomo di presentare al G8 dei ministri dell’Ambiente la carta di Siracusa, che chiede di estendere e rafforzare le aree protette a mare ed a terra come unico reale strumento per salvare la biodiversità.
Se Ortelli avesse fatto un po’ più di attenzione ai documenti che gli sono capitati tra le mani in questi anni, avrebbe scoperto che Cosentino dovrebbe essere molto informato sull’Amp al Giglio, visto che le proposte di perimetrazione e regolamentazione dell’Area marina protetta, al Giglio e all’Elba, uscivano proprio, con tanto di logo,  dalla direzione generale per la protezione della natura e del mare, prima con il Ministro di Alleanza Nazionale Altero Matteoli e poi con il Ministro Verde Alfonso Pecoraro Scanio. Va anche detto che Ortelli è di solito molto selettivo nelle sue letture: tacque quando la proposta la fece Matteoli e fece fuoco e fiamme quando la stessa proposta la fece Pecoraro Scanio…
D’altronde, lo stesso Aldo Cosentino è il funzionario che ha curato l’istituzione di praticamente tutte le Aree marine protette Italiane, fino alle ultime 4 che il ministro Prestigiacomo ha realizzato in Sicilia pochi giorni fa. Per Cosentino rinnegare i Parchi sarebbe quindi come rinnegare tutto quello che ha fatto nella sua lunga carriera… Probabilmente il dottor Cosentino è convinto, come Legambiente, che la legge 394/91 dopo quasi 20 anni vada aggiornata, adeguata alle Direttive Europee ed agli accordi internazionali sottoscritti dall’Italia sulla salvaguardia del mare e della biodiversità e che i Parchi debbano essere “snelliti” burocraticamente e dotati di risorse e poteri certi e non sottoposti a continui tagli draconiani come succede ormai da anni. Si pensi solo che in Francia il governo di centrodestra ha aumentato i fondi per le aree protette, modificato la legge e previsto di estendere la protezione al 50% del suo mare. Se Ortelli avesse voglia di leggersi davvero tutte le proposte di modifica della 394/91 (del ministro, del centro-destra o bipartisan) si accorgerebbe che, al contrario di quanto vuol far credere, anche la sua parte politica non la pensa assolutamente come lui.  
Ortelli è convinto (o meglio vuol far credere) che la legge 394/91 neghi la possibilità di qualsiasi attività umana tradizionale e innovativa, per far questo però deve aver sempre saltato la lettura di diversi pezzi che contengono esattamente quelle che lui fa passare come sue nuove richieste. Per esempio  l’Articolo 7 - Misure di incentivazione- recita: “1. Ai comuni ed alle province il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco nazionale, e a quelli il cui territorio è compreso, in tutto o in parte, entro i confini di un parco naturale regionale è, nell'ordine, attribuita priorità nella concessione di finanziamenti statali e regionali richiesti per la realizzazione, sul territorio compreso entro i confini del parco stesso, dei seguenti interventi, impianti ed opere previsti nel piano per il parco di cui, rispettivamente agli articoli 12 e 25: a) restauro dei centri storici ed edifici di particolare valore storico e culturale; b) recupero dei nuclei abitati rurali; c) opere igieniche ed idropotabili e di risanamento dell'acqua, dell'aria e del suolo; d) opere di conservazione e di restauro ambientale del territorio, ivi comprese le attività agricole e forestali; e) attività culturali nei campi di interesse del parco; f) agriturismo; g) attività sportive compatibili; h) strutture per la utilizzazione di fonti energetiche a basso impatto ambientale quali il metano e altri gas combustibili nonché interventi volti a favorire l'uso di energie rinnovabili. 2. Il medesimo ordine di priorità di cui al comma 1 è attribuito ai privati, singoli o associati, che intendano realizzare iniziative produttive o di servizio compatibili con le finalità istitutive del parco nazionale o naturale regionale”.
Cosa ha fatto la sua amministrazione (ma anche le altre dell’Arcipelago) per cogliere queste opportunità che lui nega che esitano?
Forse il Sindaco del Giglio invece di scrivere al suo Assessore avrebbe fatto meglio a scrivere al suo collega (anche di schieramento politico) di Capoliveri, Ruggero Barbetti, che in qualità di Presidente della Comunità del Parco (della quale Ortelli fa parte) avrebbe dovuto da tempo approvare il Piano pluriennale di sviluppo economico e sociale che, come spiega l’articolo 14 - Iniziative per la promozione economica e sociale – della vituperata legge 394/91, risolverebbe molti dei dubbi ortelliani: “1. Nel rispetto delle finalità del parco, dei vincoli stabiliti dal piano e dal regolamento del parco, la Comunità del parco promuove le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività eventualmente residenti all'interno del parco e nei territori adiacenti. 2. A tal fine la Comunità del parco, entro un anno dalla sua costituzione, elabora un piano pluriennale economico e sociale per la promozione delle attività compatibili, individuando i soggetti chiamati alla realizzazione degli interventi previsti eventualmente anche attraverso accordi di programma. Tale piano è sottoposto al parere vincolante del Consiglio direttivo ed è approvato dalla regione o, d'intesa, dalle regioni interessate. In caso di contrasto tra Comunità del parco, altri organi dell'Ente parco e regioni, la questione è rimessa ad una conferenza presieduta dal Ministro dell'ambiente il quale, perdurando i contrasti, rimette la decisione definitiva al Consiglio dei ministri. 3. Il piano di cui al comma 2 può prevedere in particolare: la concessione di sovvenzioni a privati ed enti locali; la predisposizione di attrezzature, impianti di depurazione e per il risparmio energetico, servizi ed impianti di carattere turistico-naturalistico da gestire in proprio o da concedere in gestione a terzi sulla base di atti di concessioni alla stregua di specifiche convenzioni, l'agevolazione o la promozione, anche in forma cooperativa, di attività tradizionali artigianali, agro silvo-pastorali culturali, servizi sociali e biblioteche, restauro, anche di beni naturali, e ogni altra iniziativa atta a favorire, nel rispetto delle esigenze di conservazione del parco, lo sviluppo del turismo e delle attività locali connesse. Una quota parte di tali attività deve consistere in interventi diretti a favorire l'occupazione giovanile ed il volontariato, nonché l'accessibilità e la fruizione, in particolare per i portatori di handicap”.
Rileggendo il gossip ministeriale e l’imprudente interpretazione della legge fatti dal Sindaco del Giglio però non si può dargli torto su una cosa che scrive in chiusura della sua singolare lettera pubblica: «Il fondamentalismo e la ragione (e noi aggiungeremmo la legge) parlano due linguaggi diversi».