Si è conclusa Sabato scorso l’iniziativa promossa dal Circolo Culturale Gigliese ‘Libri sotto la Torre’ che ha visto la presentazione di opere di artisti, isolani e non, con la nostra isola al centro delle varie vicende.

L’ultimo libro presentato è stato quello di Cesare Scarfò dal titolo ‘Torre del Saraceno e dintorni’, un volume di 310 pagine edito nel 2006 nel quale il giovane ingegnere senese, gigliese di adozione, con un certosino lavoro di ricerca negli archivi storici di Grosseto, Siena e Firenze ha ricostruito la storia del celebre monumento di Giglio Porto.

Durante la presentazione dell’opera Scarfò ha ripercorso di fronte ai presenti la storia della Torre a partire dalla sua costruzione, che potrebbe esser avvenuta addirittura nel 1300 (periodo molto anteriore alla data del 1596 finora considerata), fino alle sue recenti vicissitudini raccontate anche dai nostri nonni.

Non sono mancate, durante l’esposizione, stoccate critiche che l’ingegnere ha rivolto alla Soprintendenza ai Monumenti di Siena riguardo i recenti lavori di restauro che non hanno tenuto in considerazione importanti caratteristiche del monumento come ad esempio le pareti interne, alcune delle quali contenevano raffigurazioni artistiche, che sono state invece completamente intonacate e quindi ricoperte.

L’excursus storico di Scarfò si è concluso con un dibattito sulla prossima progettazione interna della Torre che dovrà concludere i lavori di restauro. La Torre del Saraceno infatti, come ha spiegato il Sindaco prima della presentazione del libro, è stata parzialmente aperta nello scorso mese di Agosto al termine della prima fase dei lavori di restauro ma sarà oggetto nei prossimi anni della seconda ed ultima fase di ristrutturazione.

Il progetto è attualmente allo studio di un architetto che sta lavorando in stretta collaborazione con la Soprintendenza per dirimere soprattutto le tre problematiche principali emerse anche in fase di dibattito.

A questo proposito, un dettagliato intervento dell’architetto Begnotti ha focalizzato la discussione su queste importanti decisioni che le istituzioni dovranno prendere, secondo il nostro modesto parere, solo dopo aver spiegato alla cittadinanza le questioni ed averne recepito le volontà e necessità.

Si tratta di decidere dove collocare la scala di accesso alla Torre che dovrebbe essere riportata, come era in origine, al piano Primo liberando così il piano Terra da un ingombro interno che ne pregiudicherebbe l’uso come locale indipendente.

C’è poi la questione relativa alla copertura o meno del monumento tramite un tetto che non era presente in origine ma che fu costruito intorno al 1600 ed è rimasto fino al 1900. Un’eventuale copertura consentirebbe di usufruire di un ultimo piano di circa 55 mq di superficie.

Ultima la questione delle scale interne che collegherebbero i piani, da costruire, secondo il dettagliato piano dell’architetto Begnotti, come nel progetto del 1869 ovvero lungo le pareti perimetrali in parte inserite nello spessore murario del monumento.

Su questi importanti dettagli progettuali auspichiamo il massimo coinvolgimento della comunità isolana da parte degli addetti ai lavori offrendo agli stessi il nostro giornale per qualsiasi forma di discussione, esposizione e sondaggio che potrà esser utile.  

Per concludere alleghiamo alcune precisazioni ed osservazioni che l’architetto Begnotti ci ha fatto pervenire in merito alla ricostruzione storica delle varie fasi vissute dalla Torre esposte sabato scorso dall’ingegner Scarfò. (
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Isola del Giglio QUALE FUTURO PER LA TORRE DEL SARACENO ... 1

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