GIGLIO PRIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLO SCRITTORE
Quando Tabucchi non era ancora Tabucchi
Ferraro: «Nel 1969 insegnò italiano qui al Giglio»
QUANDO Antonio Tabucchi immaginò il suo personaggio più amato, il signor Pereira, in riflessione davanti al mare, forse un po’ avrà pensato anche al Giglio. Nel 1969 lo scrittore pisano, prima di intraprendere la carriera di docente universitario e di vincere il premio Campiello con il libro «Sostiene Pereira», ha insegnato per qualche mese Lettere nella scuola media del Giglio.
E’ PASSATO esattamente un anno (è morto il 25 marzo dello scorso anno) dalla morte dell’intellettuale, toscano di nascita e portoghese nel cuore. Non potrà più essere lui a raccontare come visse i pochi mesi di insegnamento nell’isola e se le acque gigliesi ispirarono la sua sensibilità di scrittore. Il ricordo di quel professore riservato e schivo, però, a qualcuno è rimasto in mente al Giglio. Il segretario della scuola di quegli anni, Giuseppe Ferraro, ci ha raccontato di aver collegato solo casualmente la figura del celebre scrittore con quella dell’anonimo insegnante che era passato come una meteora al Porto.
Il segretario è sempre stato stimato da tutti come riferimento essenziale per la scuola, che ha servito per anni con intelligenza, perspicacia e quella dedizione al lavoro tipica di altri tempi. Giuseppe Ferraro, detto Peppe, racconta che la cattedra di Tabucchi era in materie letterarie nella scuola media distaccata di Giglio Porto, posto assegnato grazie alla nuova normativa del 1969, che riconosceva incarichi a tempo indeterminato. Lo scrittore soggiornò solo pochi mesi nell’isola e poi optò per un posto nella terraferma. Passati gli anni, il segretario si soffermò per caso su una foto di Tabucchi stampata su un suo libro. Quella che vide Peppe fu però un’immagine nota. Figura sottile, baffetti e occhiali tondi. Era proprio lui, il riservato professore, capitato nell’isola prima di volare verso il Portogallo e la fama.
PEPPE per sicurezza volle verificare la sua intuizione nell’archivio della scuola, che gli dette ragione. In nessuno dei suoi alunni e dei suoi colleghi, il docente pisano ha lasciato un ricordo. Niente. Solo Peppe ha archiviato il passaggio di una stella che avrebbe brillato nel mondo, meno che al Giglio.
Quando Tabucchi non era ancora Tabucchi
Autore: Laura Tabegna
3 Commenti
un ringraziamento sincero all'autrice di questo bellissimo articolo da parte di mio padre...
cara Laura, riflettendo sull'inizio del romanzo, dove le parole ci accolgono con - un sole estivo abbagliante, un profumo di mare e di vento e "Lisbona sfavillava" - credo proprio che l'allora sconosciuto Tabucchi abbia preso nella nostra isola quella luce (stella) che avrebbe brillato nel mondo.
Che bell'articolo! Laura Tabegna degna figlia di Fiorella Colosi che invece, al Giglio ha insegnato lasciandoci il cuore che tu mia cara giornalista hai recuperato.