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Riceviamo e pubblichiamo volentieri un'altra emozionante poesia di Tonino Ansaldo. Ancora una volta il poeta isolano colpisce nel segno raccontando, con semplici ma efficaci parole che sembrano immagini, una delle più belle tradizioni gigliesi attraverso le figure di alcuni dei suoi indiscussi protagonisti.
Quei quattro sull’insegato
Forte il sole
forte d’agosto.
Lui, calmo e cagliato
Verdazzurro, padrone nostro.
Nei meriggi di quel tempo
sul trono regina, nell’etere la quiete.
Sordo ognun pareva
e ogni cosa, lenta scorreva.
Allora … passava
di legno il palo
nel foro di ferro
sul pontile.
Fisso, zeppato e fermo
da quattro balle di sabbia.
Quindi acre saliva
L’odor di grasso sciolto
nella stagna a la marina
in fronte al forno.
D’un tratto, atteso,
di sia vogava Pio
sul guscio di noce.
Muta verso lui ogni voce.
Muta senz’ordine.
Solo Dio
Poteva negare a Pio
il sego sul palo steso.
Colava, sul puro
calmo e cagliato
verdazzurro del mondo,
infangandolo.
Intanto a tutti
lontana miglia
pareva la bandiera
sul palo
in cima
nel chiodo.
Meno lontana
molto meno lontana
pareva ai quattro.
Alte ora le grida
salivano nell’etere.
Minuto quel mondo
Pulsava tutto torno il palo.
Eccolo … partiva CARLINO
torte gambe in maschera
primo clown, campione primo.
Ballava sul viscido legno
in orizzonte al calmo e cagliato
sul sego come rapace
rapido lanciato.
Il NORVEGINO.
Nella storia
Più volte in cima
Imbandierato.
MARIO di MEINO.
Memoria lasciò
ardito, spericolato
il frontale
di ARGENTINO.
Coraggio più follia.
L’olimpico equilibrio.
Poi, loro quattro.
Sul sego
sul palo
nei ricordi.
Di CARLINO.
Di ARGENTINO.
Di MARIO di MEINO.
Del NORVEGINO.
Tonino, novembre 2012
Caro Tonino, seguendo un link di Marcella ho trovato questa tua, ennesima, meravigliosa poesia. Sono felice che tu non abbia mai smesso di scrivere. Pur non essendo gigliese ho memoria di tutto quello che abbiamo condiviso e che rappresenta un passato irripetibile. Il palo insegnato lo ricordo, in particolare con qualche tentativo che qualcuno di noi (ad esempio adelmo) faceva x contrastare Mario di meino. Comunque ricordo tutto ma proprio tutto. Ti abbraccio con affetto
Eleonora
Caro Tonino, che belle emozioni! Sensazioni doppie per chi (come noi) ha vissuto quello spaccato di storia gigliese che tu vuoi raccontare in un modo del tutto particolare. La poesia è un elegante modo di raccontare le nostre vicende e le più belle tradizioni nostrane ai giovani ed alla nostra gente. Rimango a tua disposizione, naturalmente assieme alle altre associazioni culturali del Giglio, qualora intendessi promuovere la tua poesia e meglio diffondere ai gigliesi ed anche fuori la conoscenza delle tue opere.
Mi piacciono molto le poesie di Tonino e vorrei sapere se esiste una pubblicazione che le raccolga tutte...
Sono un testimone di quanto racconti, con malcelato rimpianto di quei tempi, dove tutto era più semplice: "Nella storia Più volte in cima Imbandierato.
MARIO di MEINO" ... e ce ne fece fà poche di "smoccolate", un'anno sì e uno no la prendeva Lui la bandierina e quasi subito, mentre gli altri avrebbero
voluto provare fino a notte inoltrata._ Grazie Tonino