Racconti sui Mufloni del Giglio – Terzo Episodio
Come sta procedendo il progetto “LetsGo Giglio”
Secondo le informazioni raccolte durante una videoconferenza organizzata dall'ente parco il 25 maggio scorso, negli ultimi mesi sono stati piazzati nel territorio isolano, dei lacci per catturare i mufloni. Tre giovani mufloni sono stati presi e portati in un centro di recupero per animali selvatici composto da un'area recintata di circa 2.000 metri quadrati, un quinto di ettaro. I mufloni saranno sterilizzati, o i maschi e le femmine saranno segregati in modo che non possano riprodursi e vivranno il resto della loro vita in cattività.
Durante la videoconferenza, l’ente parco ha affermato che mentre un numero limitato di animali potrebbe essere trasportato in una “riserva”, intendono procedere all'abbattimento dei mufloni per questioni di "tempo e costi" del loro progetto. Da quello che abbiamo capito, il progetto procederà con "l'abbattimento in forma collettiva" entro un periodo di tempo molto breve.
Diversi mufloni sono stati catturati e dotati di radiocollari. Come indicato nel progetto dell’ente parco, questi mufloni diventeranno gli "animali Giuda". Una volta liberati, i mufloni con radiocollare, torneranno alle loro famiglie. Verrà poi rintracciato “l'animale Giuda” e quando verrà stabilita la posizione del gruppo di mufloni, saranno uccisi tutti i membri della famiglia tranne il muflone con il radiocollare. “L'animale Giuda” verrà eventualmente lasciato vivo, dopo aver assistito al massacro della sua famiglia. Approfittando del suo comportamento sociale, gli incaricati dall’ente parco aspetteranno poi che il muflone trovi un'altra famiglia di mufloni ed eseguirà lo stesso abbattimento fino a quando tutti i gruppi saranno stati uccisi.
Nonostante il finanziamento di circa 1,6 milioni di euro per il progetto "LetsGo Giglio", l’ente parco si avvarrà anche di volontari per uccidere i mufloni
L’ente parco, ora che sono stati messi al collo dei mufloni sufficienti radiocollari, sta terminando il “Corso di Abilitazione dei Selecontrollori del parco nazionale Arcipelago Toscano”, per i volontari che concorreranno nei prossimi mesi all’abbattimento in forma collettiva del Muflone del Giglio. Il corso prevede una partecipazione massima di 100 persone, che si renderanno disponibili all’abbattimento dei Mufloni del Giglio.
Il Corso si concluderà con una prova teorica ed una prova di tiro al poligono con arma a canna rigata a carico dei partecipanti.
Ci chiediamo se, come sarà successo tante volte in tempo di guerra, alcune di queste persone, andando a massacrare creature indifese ed innocue, si interrogheranno sul perché di un intervento così violento e privo di qualsiasi senso. Un'azione basata sul pregiudizio piuttosto che sulla ragione e senza nessuna considerazione etica o morale. Forse qualcuno di essi, quando saranno caduti su qualche cote di granito o in mezzo alla macchia mediterranea questi magnifici esemplari, vecchi e giovani, femmine e maschi, si domanderà: “perché?”.
Ringraziamo di cuore Andrea, Alessio ed Angelo e li ascoltiamo in questo terzo episodio sui Mufloni del Giglio, che raccoglie i racconti di tre persone che fanno parte del mondo della Musica e del Folklore locale:
Cesare Scarfo’
savegiglio.org
Sarebbe poi il caso che qualcuno precisasse che fine fanno le carcasse dei mufloni uccisi. Chi conosce un po' il Giglio sa bene che recuperare " a spalla " da certi luoghi impervi, un animale che può pesare 60/70/100 e più kg non è solo difficoltoso, ma addirittura impossibile. Da qui i possibili risvolti di natura igienico e sanitario che ne deriverebbero. Avevo scritto qualche tempo fa chiedendo che ci facessero sapere luoghi, date e orari degli abbattimenti, anzi delle fucilazioni perché di questo si tratta. A questa gente dico, ma ce lo avete un cane un gatto? Pensate un po' se qualcuno gli volesse mettere una pallottola in testa!!! Niente nessuna risposta. Vediamo se su quanto sopra ho scritto, calerà il solito silenzio omertoso e colpevole di chi, oltre a prendere decisioni illogiche e immotivate, le vuole portare avanti in modo che le cose non si sappiano troppo in giro.