Vorrei entrare nell’argomento in quanto pratico da trenta anni (con scarsi risultati) la pesca in apnea proprio in quella fascia di fondali che dice il Modesti. In questa fascia Io non ho notato cambiamenti in negativo a parte come dice il Signor Boni una periodica rifioritura seguita da un arretramento di alghe infestanti, i pesci sono sempre in quantità costante e comunque nei mesi estivi sicuramente si allontanano dalla fascia di mare tra 0 e 15 Mt per la troppa rumorosità dovuta al transito di molte imbarcazioni, certamente specie non autoctone (dei mari gigliesi) vedi (LUCCI DI MARE ) contribuiscono a ridurre la presenza di alcune specie essendo grandi predatori al vertice della catena alimentare, ma parliamo sempre di pesci e non di interventi umani.
Una cosa però che ho notato è lo sviluppo pressoché distribuito su tutti i fondali dell’isola della PINNA NOBILIS questo sicuramente dovuto al fatto della maggiore sensibilità di tutti i frequentatori dei nostri fondali ma anche denota come la salute del mare Isolano sia ottima, inoltre posso confermare che da circa dodici anni sono tornate sul nostro fondale le meravigliose cernie. Il mio primo avvistamento di due piccoli di cernia risale all’agosto 1996 nella cala del Corvo da allora in molti altri punti dell’isola ho potuto ammirare questo meraviglioso pesce che fino agli anni 70 popolava il nostro mare in numero consistente.
Detto questo ricordo a tutti che sono in vigore norme severe che stabiliscono cosa si può o non si può prendere dal mare, l’applicazione di queste norme basta a mantenere qualsiasi mare in salute senza la necessità di zone A B C o D.
Per concludere comunque ognuno di noi potrebbe, secondo la propria osservazione, portare pareri diversi sulla salute del mare proprio per questo l’istituzione di una qualsiasi area protetta sia di terra che di mare potrebbe essere istituita solo dopo un’analisi scientifica che analizzi il vero stato di salute della zona da perimetrare in relazione al tempo di osservazione, vale a dire che solo una costante verifica dello stato del mare seguendo metodi scientifici può determinare l’istituzione di un’area protetta che comunque non dovrebbe rimanere tale per sempre ma riaperta quando questa abbia raggiunto uno standard scientifico rispetto alle zone linitrofe.
Fanciulli Riccardo
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