Richiesta benemerenze: il Sindaco risponde
LA BENEMERENZA E' UN ATTESTATO DEL DNPC
La “Benemerenza” non è un premio, una vincita o una gara ma un Attestato del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile istituito dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2004, poi confermato nel 2008, per certificare l’azione svolta da tutti coloro che hanno prestato soccorso e assistenza nelle operazioni di protezione civile in zone interessate da eventi calamitosi di rilevante gravità.
“L’attestazione di pubblica benemerenza è un riconoscimento che viene conferito a persone, amministrazioni, enti, istituzioni o organizzazioni del Servizio Nazionale che dimostrano di aver partecipato con merito a operazioni di protezione civile e che, con la propria attività, hanno contribuito a elevare l’immagine del Sistema nazionale, dando prova di significative capacità propositive e gestionali o singolari doti di altruismo e abnegazione”.
Egregio signor Sindaco, pur non essendo della “Minoranza”, né aspirando a farne parte, sono rimasto letteralmente “trasecolato” nel leggere la sua, “documentata”, risposta, quantomeno tardiva, perché, per scriverla ed allegare il documento di qualifica delle “Benemerenze”, un’Amministrazione, come si deve, ci mette, considerati gli strumenti tecnologici di cui può avvalersi, al massimo un paio d’ore. Siccome, invece, Lei ci ha messo diverse settimane, questo mi fa pensare che, l’Interpellanza della Minoranza, non solo vi abbia trovati alquanto imbarazzati (più coloritamente oserei dire, scusi il lepido, quanto occasionale, linguaggio, a “culo scoperto”), ma vi ha obbligati ad una lunga meditazione collegiale per uscire dall’imbarazzo. Ma sorvoliamo su questo, che attiene, per così dire, la schermaglia politico-partitica, ed entriamo nel merito di quella che, come normale cittadino, che ama il Giglio, è stata invece una decisione errata, sottolineando, in premessa, che non c’era proprio bisogno d’esibire al “volgo” il documento giustificativo, perché credo, senza ricevere “lezioncine”, un po’ tutti sappiano come, perché ed a chi siano riservate le Benemerenze. Benemerenze che, se mi consente, entrando nel merito delle loro attribuzioni, vengono conferite a categorie che, di per sè, nei loro statuti e ruoli istituzionali, fatti salvi eventi di particolare eccezionalità, sono tenute a svolgere; compiti, per i quali, in aggiunta a quelli di “routine”, a suo tempo, vennero istituite, alla stregua di quanto previsto per i militari che portano, in petto, i nastrini delle “Campagne”, cui hanno partecipato, che “contano”, appunto, ai fini della carriera. Questo stato di cose evidenzia, senz’ombra di dubbio, che nel nostro Paese, ingiusto e sperequato, vale ancora il “Sistema delle Corporazioni” e dei “Distinguo” tra cittadino e cittadino, mentre la Costituzione ne afferma la parità assoluta. Questo, in quanto, a codeste categorie, la benemerenza, assai utile ai fini del servizio e della carriera, è praticamente dovuta d’ufficio per il compimento d’un dovere, scusi il bisticcio, “dovuto”, mentre per le persone normali, che agiscono “volontariamente” e senza doveri istituzionali cui corrispondere, è d’uopo, ai fini di qualsivoglia “riconoscimento”, aver tenuto comportamenti “eccezionali” e che questi comportamenti siano autorevolmente segnalati e debitamente documentati, salvo poter ricorrere in caso di “dimenticanza”. Dimenticanza, in merito alla quale, mi perdoni, se la poteva pure risparmiare in quanto, nella fattispecie, veramente di cattivo gusto, la frase di prassi che l’addetto alla celebrazione d’un matrimonio, rivolge a chi presenzia la cerimonia. Comunque, per farla breve, i fatti sono questi: siccome con l’avvicinarsi delle elezioni si cerca, soprattutto se ci si sente in bilico, per aver amministrato così e così (questo almeno è il mio parere), il consenso anche al di là di quanto meritato, ed una fonte di probabili consensi è certamente costituita dal conferimento di “Benemerenze, viene il dubbio che l’ìiniziativa sia stata presa a “bella posta” (non a caso, allorché, intervenni al momento dell’”Annuncio”, mi permisi di consigliarne un “rinvio” a momenti non sospetti). Benemerenze che, utili ai fini della carriera, un po’ di consensi, ancorché circoscritti, potrebbero portare alle liste della Maggioranza, mentre ai normali cittadini, che, come Angelo Stefanini (mio cugino di secondo grado acquisito), più tanti e tanti altri Gigliesi, cui la fatidica notte non competeva se non per coscienza, prodigarsi in interventi di salvataggio e soccorso, nulla è dovuto “ope legis”, non ostante non spettasse loro, quali persone normali, intervenire in ossequio al dovere istituzionale. Non me ne voglia ed abbia, comunque, anche se con due giorni di ritardo i miei Auguri pasquali!