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Riflessioni sui lavori portuali
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Riflessioni sui lavori portuali

Figurarsi se proprio io, castellano, posso avere chissà quali competenze per dare un giudizio, per giunta anticipato, sui lavori che vengono effettuati proprio in questi giorni, all'interno del porto. Posso però dare un piccolo contributo in virtù dell'esperienza che mi sono fatto, avendo ormai da circa trent'anni il mio piccolo gozzo ormeggiato nella zona attualmente interessata dai lavori.

Che l'area avesse bisogno di una sistemazione decente era sotto gli occhi di tutti. Ciò che mi lascia perplesso è proprio il come questo lavoro sia stato progettato, presumo e di conseguenza realizzato. Mi riferisco alla costruzione della nuova banchina che viene realizzata attraverso la posa di cassoni prefabbricati e che separerà, una volta finita, la spiaggetta dove i ragazzini giocano a pallone dal mare.

lavori portuali cassoni molo verde isola del giglio giglionewsLo dico subito con franchezza, sperando certo di sbagliarmi. A me, vedere tutti quei cassoni posati ATTACCATI GLI UNI AGLI ALTRI specialmente nel primo tratto, quello cioè che fa da angolo con il molo verde, fa un po' paura. Quella zona del porto, specialmente dopo l'allungamento del molo rosso, era diventata una delle zone più sicure, soprattutto con venti e mari freschi provenienti dai quadranti settentrionali o nord orientali, tramontana e grecale per capirsi meglio. Grossi problemi ci potevano essere invece, come del resto in altri punti del porto, in caso di forti sciroccate o anche grosse libecciate per la fortissima risacca che vi si veniva a creare e la cui forza rendeva a volte necessario intervenire o per rinforzare l'ormeggio (e fino a qui niente di strano) o per spostare la barca in altra zona del porto. Tutto questo è avvenuto a volte mettendo a rischio anche la propria incolumità personale, viste le condizioni appunto che si venivano a creare.

E il fenomeno era più accentuato più ci si avvicinava all'angolo tra la vecchia "banchina" di sassi e il molo verde. L'unica cosa che riusciva ad attenuare in parte il fenomeno, era appunto quella vecchia banchina di sassi con i resti di una cementata sopra, che avevano la capacità di smorzare e di attenuare drasticamente la forza della risacca stessa. Ecco perché vedere ora tutti quei cassoni posati ripeto APPICCICATI GLI UNI AGLI ALTRI senza che sia stato lasciato ad esempio uno spazio adeguato tra l'uno e l'altro, in modo da consentire al mare un andirivieni che ne smorzi la potenza in quelle situazioni critiche, mi lascia perplesso.

Spero fortemente di sbagliarmi, ma non vorrei che, nelle condizioni suddette, quella zona del porto diventasse una centrifuga impazzita, pericolosa ripeto per le barche lì ormeggiate e per le persone costrette ad intervenire. Ma i problemi verificatisi all'interno del porto conseguenti alle modalità con le quali sono stati rifatti il molo di attracco dei traghetti e il prolungamento del molo rosso non hanno insegnato niente? Quando da ragazzino ho cominciato a venire giù al porto sentivo vecchi portolani, marinai in tutto il mondo, dire che il mare non si può ingabbiare, si può solo assecondare adottando tutti quegli accorgimenti che servono per limitarne la forza e, in certi casi purtroppo, la potenza distruttrice.

Sento anche dire che il fenomeno della forte risacca dovrebbe venire attenuato dal piccolo "riccio" effettuato in testa al molo verde: spero vivamente che sia così anche se penso che quello possa servire solo a rendere ulteriormente più sicuro quella parte del porto dalla tramontana e dal grecale e che poco influisca sul fenomeno della risacca. Concludo queste mie considerazioni con l'augurio, come ho già scritto sopra di essermi sbagliato, ferme restando ripeto le mie perplessità su come questi lavori sono stati progettati e di conseguenza su come si stanno realizzando proprio in questi giorni.

Angelo Stefanini