Consueto appuntamento questo pomeriggio all'Isola del Giglio con il Capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che ha incontrato la popolazione e illustrato lo stato di avanzamento dei lavori per la rimozione della Costa Concordia.
Tutto procede - Dopo la rotazione «la nave ha subito un leggerissimo spostamento - ha detto - che al momento non desta particolari preoccupazioni e anzi può essere considerato fisiologico. Questo però ci dice, se mai ce ne fosse bisogno, che c'è l'urgenza di fare le opere di messa in sicurezza della nave quanto prima». Gabrielli ha poi spiegato che «tutto procede secondo programma e progetto. La condizione della fiancata è sicuramente migliore delle ipotesi peggiori e comunque in quella indicazione che ci si aspettava dal Consorzio di imprese». «Questa nave non sta in una bacinella, sta in mezzo al mare e quindi subisce tutte le vicende che il mare ogni volta presenta. La macchina non si è fermata, le attività stanno andando avanti e traguardiamo il primo semestre del prossimo anno per realizzare il sogno del Giglio. Ma non ci innamoriamo delle date. Oggi - ha proseguito Gabrielli - possiamo dire che formalmente inizia la seconda fase e cioé la messa in sicurezza della nave per affrontare il periodo invernale. E' stato vinto il gran premio della montagna ma il traguardo non e' ancora alla vista e anche se fosse alla vista è un tratto di strada che deve essere fatto con molta attenzione senza facili trionfalismi».
Le catene mancanti - «Lo sbandamento della nave oggi è di circa 2 gradi» ha confermato il responsabile del progetto di rimozione della Costa Concordia Franco Porcellacchia. «L'angolo di sbandamento di 1,5 gradi dopo la rotazione - ha detto parlando con la popolazione – è aumentato di mezzo grado a causa delle mareggiate di sabato scorso con un'onda di 4 metri. La nave ha avuto un movimento ondulatorio e ha trovato la sua esatta posizione sulle piattaforme. In vista dell'inverno ci sono ancora attività da svolgere per mettere in sicurezza la nave. Posizioneremo una serie di tiranti o puntoni tra i cassoni e le piattaforme per evitare ulteriori rotazioni». Il collegamento dei cassoni sulla fiancata danneggiata avverrà tramite l'ausilio di cavi e catene senza necessità di saldarli. Delle 56 catene necessarie, 36 (quelle usate per la rotazione) sono già in posizione mentre altre 20 dovranno essere passate sotto la nave. E proprio questa fase sarà la discriminante sulla futura tempistica. Se si riuscirà a passarle con la nave appoggiata sulle piattaforme, si andrà spediti mentre se la nave dovrà essere leggermente sollevata saranno allora necessarie 3 o 4 settimane consecutive di bel tempo e questo potrebbe far slittare la rimozione definitiva di circa 2 mesi.
Rimozione: Gabrielli fa il punto della situazione
Autore: Redazione GiglioNews
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