salvatore_sampugnaro070824

Rispetto e Volgarità

... Molte Riflessioni. La riflessione e l'esortazione sono molto importanti ed estremamente attuali in tempi in cui le "parole buone", quelle rispettose delle idee e della sensibilità altrui, quelle che non offendono, che non umiliano, che non ricorrono a volgarità gratuite, sono diventate merce rara, e hanno lasciato campo libero a parole volgari, violente e offensive.

Questo linguaggio greve e rozzo non è certamente una novità dei nostri giorni, però, mentre fino a non molti anni fa era considerato disdicevole e grave indizio di mancanza di educazione, per lo meno quando veniva adoperato in pubblico, oggi, è stato, come si usa dire: "sdoganato", e considerato addirittura segno di libertà e di creatività, anche in categorie insospettabili.

Non è necessario dilungarsi per fornire le prove, perché è sufficiente osservare cosa succede nei media, televisione e web, che hanno il duplice potere di rispecchiare ciò che accade nella realtà, e di rilanciarlo e rafforzarlo. Pochi accenni: i comici non sanno più far ridere se ogni tre parole non infilano una volgarità e "comiche" donne fanno di tutto per non rimanere indietro anche in questo campo; gli sportivi e i loro allenatori non si fanno problema ad andare giù pesante; e i politici, il peggio del peggio, che ne hanno fanno addirittura una bandiera e uno strumento di propaganda. Così, dagli spettacoli, dai talkshow, dalle interviste la volgarità tracima tra la gente, come dimostrano sia la vita reale che i social.

Per chi prova a criticare e a contrastare questo malcostume, c'è sempre pronta una risposta: "Che male c'è? Le parolacce sono composte di vocali e consonanti come le altre". Il male c'è e non è per nulla trascurabile, perché il risultato di questo malcostume è ciò di cui poi tutti si lamentano: la mancanza di rispetto dell'altro, sempre più generalizzata. Non potrebbe essere diversamente, perché chi non è attento a parlare, non lo è nemmeno ad agire. Infatti chi non cura le parole non cura nemmeno i sentimenti.

"La bocca esprime ciò che dal cuore sovrabbonda", afferma Gesù. Tradotto: la volgarità del linguaggio scaturisce da un cuore abbandonato a sentimenti non rispettosi verso se stessi e verso gli altri. Un segno di volgarità particolarmente insidioso: guardare la pagliuzza nell'occhio degli altri senza prima riconoscere la trave che è nel proprio occhio, ricorrendo a parole pesanti, giudizi immotivati, epiteti volgari, accuse inventate senza calcolare e preoccuparsi delle sofferenze e dei danni che possono provocare.

La cronaca è ricca di tragedie gravissime provocate in persone deboli da volgarità diffuse dai social, e Papa Francesco è arrivato a dichiarare che "fare chiacchiere è terrorismo", perché colpisce nel mucchio e si nasconde. Parole pesanti ma non nuove, perché la sapienza antica della Bibbia da sempre ha avvertito che "molti sono caduti a fil di spada, ma non quanti sono periti per colpa della lingua".

Non arrendiamoci alle mode! Al contrario: l'impegno a far sì che nessuna parola cattiva esca dalla nostra bocca, ma soltanto parole buone che possano servire al bene nostro e degli altri.

Caramente un cordiale saluto a Voi tutti ...

Salvatore