Ritrovato il corpo di Russel Rebello
Il corpo di Russel Rebello, l'ultima vittima della Concordia, sarebbe stato individuato a bordo del relitto della nave ormeggiata a Genova per essere smantellata.
I resti del cameriere indiano, secondo quanto si apprende, si troverebbero all'interno di una cabina al ponte 8.
I resti di Russel Rebello sarebbero stati individuati dagli uomini della Ship Recycling, il Consorzio genovese composto da Saipem e San Giorgio che si sta occupando dei lavori di alleggerimento della nave. Il corpo, sempre secondo quanto si apprende, era impossibile da notare fino ad oggi in quanto era nascosto dal mobilio della nave, rovesciatosi durante le fasi del naufragio.
In attesa di conoscere maggiori particolari che possano confermare finalmente l'attesa notizia, rivolgiamo al fratello Kevin un abbraccio fraterno da parte di tutta l'Isola del Giglio.
Finalmente anche la famiglia avrà pace. R.I.P..
P E R R U S S E L R E B E L L O In alto, in alto, fino all’ultimo ponte era salito, convinto, forse, d’essersi salvato, col natante agli scogli, ormai “poggiato”. Ordunque, anche quest’ultimo è stato ritrovato, per restituirne il corpo alla famiglia, sommerso dal mobilio in “parapiglia”, quando il naviglio, al sommo del periglio, d’un tratto, s’è piegato e rovesciato; quest’ultimo che davan per scontato, che l’onde l’avessero disperso, e nel largo mar si fosse perso, ovvero in un fantasma trasformato ad agitare il sonno e la coscienza dello Schettino, fellone e impomatato, che all’Università, qual sommo d’indecenza e di sventura e qual iattura di cui non s’ha misura, poi, fece la docenza, addirittura, onde insegnare a vincer la paura, quando, in tuttafretta, avea pur fatto abiura, di ciò che deve far la gente che comanda, quando sul “bastimento”, ch’ “imbarca” e sbanda, viene gridato a tutti il “Salvamento!”. Con il Rebello, ch’è stato ritrovato, per altro, a quanto sembra, “devastato”, assieme a tutti gli altri, più di trenta, mentre l’Italia intera si lamenta, mi vengono alla mente cose strane, ovver quale destino avrebbe “comminato” ad un “meschino”, vile quanto scaltro, che, pria d’ogn’altro, avesse abbandonato la nave al cui comando fosse stato, in caso di disastro “irrimediato”, senza tanta “manfrina”, la regia Anglomarina dell’Ammiragliato. Penso che a questi, prima e dopo , sempre azzimato e sempre in “bellavista”, quasi dovesse passare una rivista, più tratti di corda, ben unta e misurata, al più alto pennone, sarebbe stata data quale fellone, di grosso cabotaggio dotato, senza pari, di “scoraggio”.