'Anche se nel complesso il decreto-Gelmini approvato oggi dal Parlamento non è soddisfacente, c'è in esso un aspetto positivo che merita di essere evidenziato: si tratta della parte che salva la presenza della scuola nei territori montani e nelle isole minori, così come avevamo chiesto come Uncem'.
Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana (che cura gli interessi di ben 160 comuni montani in Toscana), che ha aggiunto: 'ci tranquillizza il testo nella parte in cui recita che il DPR 233 consente una deroga allo standard massimo autorizzando, in via eccezionale, dimensionamenti di istituzioni scolastiche con una popolazione compresa tra le 300 e le 500 unità, a condizione che si trovino in zone montane o nelle piccole isole e si tratti di istituti comprensivi del 1° ciclo o 'istituti superiori' del 2° ciclo'. Temi sui quali dovrà valere la concertazione per evitare danni agli alunni ed alle famiglie.
E comunque il dimensionamento delle istituzioni scolastiche dovrà procedere attraverso la verifica delle situazioni in atto finalizzata al rispetto dei parametri previsti dalla normativa vigente per il funzionamento delle scuole autonome, a cominciare dai territori non ubicati nelle comunità montane o nelle piccole isole, anche attraverso il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni.
L'esperienza virtuosa di diversi Comuni, che ha consentito in questi anni di ovviare, ove possibile, alle criticità e all'isolamento delle piccole scuole, deve essere assunta come linea di intervento generalizzata, anche se richiederà tempi medio-lunghi, soprattutto nei territori montani e nelle piccole isole.
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