Viste le accese discussioni apertesi nei giorni precedenti il XLV Palio Marinaro di Isola del Giglio e proseguite in rete, su questo sito internet e su altri canali, anche dopo la fatidica data del 10 agosto, è giusto che il Comitato San Lorenzo più volte chiamato in causa, offra una sua versione degli avvenimenti succedutisi durante l’organizzazione della regata, nella speranza che questa serva, prima di tutto, a fare un po’ di chiarezza e poi ad offrire a tutti i lettori e opinionisti, intervenuti nelle varie discussioni, una conoscenza maggiormente approfondita degli avvenimenti. Affinchè questi si possano poi, con cognizione di causa, formare un’opinione basata sui fatti più che sulle impressioni, nella convinzione che per trovare soluzioni efficaci occorra una conoscenza approfondita dei problemi in questione.

Partiamo dai motivi che ci hanno spinto, nonostante le enormi problematiche che tutti i giorni coinvolgono autorità e comuni cittadini, legate alla “tragedia Concordia”, ad andare avanti. Perchè ostinarsi a voler organizzare San Lorenzo, anche quest’anno? Già sapevamo che le difficoltà sarebbero state maggiori, quello che non sapevamo era quanto. Abbiamo deciso di andare avanti comunque perchè non volevamo che la Concordia da Ragione si tramutasse in scusa, perchè il Giglio, secondo noi, deve andare avanti, continuare a vivere, e privarlo di una delle sue tradizioni più care ci sembrava ingiusto, per noi in primis, che rappresentiamo oltre al Comitato i giovani, il futuro, per gli operatori turistici, per i commercianti, per i bambini, per i più grandi, per i turisti che anche quest’anno ci hanno scelto. Dovevamo nel nostro piccolo, con i mezzi a nostra disposizione, dare un segnale, il segnale che c’è una volontà di ripresa, che noi siamo sempre qui e il Giglio è nostro e lo è sempre stato, prima e a prescindere dalla Concordia. Perchè il Giglio, come l’Italia intera, ha affrontato quest’anno la peggior crisi economica mai vista dal secondo dopoguerra, con un calo quasi del 40% delle presenze su tutta l’isola nei mesi di Giugno e Luglio, anche per questo, non potevamo fermarci.

E’ cosi che, dopo il via libera delle autorità allo svolgimento delle manifestazioni in programma, il 30 giugno apriamo le iscrizioni al Palio Marinaro, Mini Palio e Palio Femminile, il cui termine viene fissato per il 10 luglio. Nel frattempo in data 2 Luglio il Comitato Palio, affidato al Circolo Vogatori, ci presenta le sue dimissioni, via internet senza dirci una parola faccia a faccia (VISUALIZZA LETTERA DIMISSIONI). Ci ritroviamo cosi a dover, per la prima volta, organizzare il campo di regata, cercare una giuria, trovare qualcuno che si occupi del trasporto delle imbarcazioni dal Campese loc. allume, fino al Porto. Ci consultiamo con le autorità competenti, precisamente con l’Ufficio Circondariale Marittimo di Giglio Porto, dimostratesi di grande aiuto e grande disponibilità, le quali ci informano che per motivi di sicurezza e per non intralciare i lavori in corso, dobbiamo tenerci con il campo di regata a 100 mt dal relitto Concordia. Il che comporta il posizionamento delle boe poco più in là dello scoglio “Ficaiaccia”, in una posizione che può essere di intralcio alla manovra in entrata e uscita del traghetto e delle normali imbarcazioni che entrano ed escono dal Porto. Per questi motivi i campi di regata dovevano essere provvisori, quindi dovevano essere montati poco prima delle gare e smontati subito dopo. Inoltre, in quel punto il fondale non ha profondità costante, nei primi due punti corrispondenti alla boa di terra e boa di centro si rileva una profondità di 15 mt, nel terzo punto, corrispondente alla boa di fuori, la profondità arriva a 30 mt, ciò richiede la presenza di un sub per il posizionamento dei corpi morti. A questo punto contattiamo Roberto Scotto, il quale ci offre la sua disponibilità, e con il rilevatore gps si immerge per fare una prima ispezione dei fondali rilevando i dati sopra citati. Nel frattempo, visto che i corpi morti, utilizzati per il posizionamento delle boe grandi, e situati al Lazzaretto non erano utilizzabili, contattiamo Luca Milano il quale ci fa avere n 12 corpi morti 40cm x 40cm x 60cm, di più facile rimozione vista la provvisorietà dei campi di regata, ai quali dovevano essere fissate le boe. Arriviamo così alla fine di Luglio, con la stretta collaborazione delle autorità marittime, di un tecnico Micoperi, di Roberto Scotto il giorno 6 agosto facciamo l’ultima rilevazione e decidiamo di utilizzare per i campi di regata delle boe più piccole (per la grandezza fare riferimento alle boe della catenaria), per ogni boa verranno utilizzati due corpi morti. La mattina dell’8 agosto alle ore 5:30 Roberto Scotto, un suo collaboratore Fabio Feola, Andrea Blanco, Angelo Baffigi, Tommaso Rum, vanno a posizionare il corpo morto della boa di terra, nel punto prescritto, il quale viene fissato con una cima agli scogli vicini, gli altri due corpi morti vengono a loro volta legati al primo, calcolando una distanza di 15 mt l’uno dall’altro, per fare in modo, vista la conformazione del fondale, che rimangano allineati e fermi. Tutti i punti sia quelli verso il lazzaretto che quelli in porto vengono rilevati attraverso il GPS. Subito dopo la partenza del traghetto delle 17:30 sarebbero dovute iniziare le operazioni per agganciare le boe ai corpi morti, alle ore 18:00 si alza un forte vento di Ponente che fa sganciare le Panne di protezione antinquinamento, posizionate lungo tutta la scogliera dall’imboccatura del Porto fino al Lazzaretto, invadendo il percorso di regata. Avvertiamo le autorità che a loro volta avvertono la società Castalia, la quale provvede al riposizionamento delle stesse. Nonostante la prontezza e la celerità con cui la società interviene, le operazioni subiscono dei ritardi. Alle 18:45 il gruppo incaricato inizia a posizionare le boe fuori dal porto, alle 19:30, con un forte ritardo, parte il Mini Palio. Il Comitato, viste le condizioni meteorologiche, decide di rimandare il Palio Femminile al giorno dopo, data la giovanissima età (12/13 anni) di un numero notevole delle concorrenti iscritte. Due giorni prima, chiediamo a Giacomo Mollo, il quale da diversi anni offre il suo aiuto al posizionamento delle boe per il campo di regata, se è disponile a rinnovarlo anche per quest’anno, lui ci risponde positivamente. Perciò, certi della sua collaborazione, nella tarda mattinata del giorno 8 agosto, rinnoviamo la nostra richiesta allo stesso, chiedendo conferma della sua disponibilità per il solo posizionamento delle boe all’interno del porto. La risposta che viene data questa volta è negativa, per motivi salute si trova impossibilitato ad immergersi. Subito alla fine della gara vengono riscontrate da alcuni membri dell’equipaggio del Rione Saraceno delle irregolarità nel campo di regata, in particolare vengono espressi con forza dubbi riguardanti l’allineamento delle boe fuori dal porto. Ci teniamo a precisare che con la luminosità delle ore 19 era praticamente impossibile dal Pontile rilevare, a occhio nudo, un disallineamento delle boe posizionate a più di 400 metri di distanza. Infatti, da dentro il porto, le boe si vedevano appena, più che altro si potevano intuire. Le proteste continuano sempre più insistenti, insieme alle accuse, da altri a noi rivolte, di aver peccato di presunzione nel voler organizzare il Palio da soli.

A partire da fine luglio ci siamo prodigati nella ricerca di persone disposte a far parte della giuria del Palio. Riscontrato che la maggior parte dei giurati dell’anno passato non sono presenti sull’Isola per ragioni differenti, arriviamo al 7 agosto senza una giuria. L’unico in quel momento che ci aveva garantito la sua presenza e collaborazione per la giuria era, sempre, Giacomo Mollo, il quale in seguito alle proteste dell’8, si è messo alla ricerca degli altri giurati. Il 9 agosto si forma la giuria che si riunisce per una riunione preliminare, lo stesso giorno alle 15:00 presso l’Hotel Bahamas. Alla riunione sono presenti alcuni giurati: Presidente di giuria Giovanni Brizzi, Giacomo Mollo, Carlo Brizzi, Claudio Pacella, Giancarlo Rum, Gianluca Fanciulli; è presente inoltre Tonino Ansaldo, un rappresentante del Rione Saraceno: Roberto Galli, due rappresentanti del Rione Chiesa: Lorenzo Schiaffino e Giorgio Rum, due rappresentanti del Comitato: Eleonora Onida, Gaia Rum, il comandante della Capitaneria di Porto Mirko Cugini. Nessun rappresentante dell’equipaggio del Rione Moletto è presente alla riunione, tutti si trovavano ad Orbetello per sostenere la visita medica ed ottenere il certificato medico necessario per la partecipazione alla regata. Subito, dall’inizio della riunione, il rione Saraceno fa presente le sue osservazioni sulla presunta irregolarità del campo di regata e il non allineamento delle boe all’esterno del porto. Alle obiezioni mosse risponde il Comandante di Porto, presente al momento del posizionamento sia delle boe che dei corpi morti, il quale fa presente che le boe sono allineate e spiega alla giuria che il campo di regata risulta regolare. Nonostante le rassicurazioni del comandante, si decide che il percorso di regata non va bene, la motivazione che viene data a questo punto è la seguente: la distanza tra le boe del porto è troppo poca e non rende possibile la virata sicura delle imbarcazioni, mantenendo alto il rischio di scontro delle stesse.  La discussione si anima e tra le proposte vi è quella di svolgere una gara a cronometro, un’altra di contattare la Titan affinchè metta a disposizione la propria attrezzatura e un proprio sub per lo spostamento dei corpi morti grandi posizionati al lazzaretto, in modo da utilizzare le boe grandi. Si decide per la seconda opzione, il comitato fa presenti le sue perplessità rispetto a questa proposta, in quanto l’utilizzo delle boe grandi avrebbe voluto dire anche l’utilizzo dei corpi morti grandi di difficile rimozione. Gli equipaggi e soprattutto il Saraceno premono per questa soluzione, alla fine si decide a favore delle boe grandi. Viene contattato il Sindaco Sergio Ortelli, il quale ci invita nel suo ufficio dove ad aspettarci ci sono due ingegneri della Titan. Al piccolo breefing sono presenti oltre al Sindaco e i due ingegneri, Gianluca Fanciulli, Roberto Galli, Francesco Orlandini, Gaia Rum, Eleonora Onida, Claudio Pacella. I due ingegneri mettono a disposizione le loro conoscenze e le strumentazioni dell’azienda per il rilevamento e lo spostamento dei corpi morti, gli incaricati dalla giuria di gara al rifacimento del campo di regata: Giacomo Mollo, Marco Fanculli, Gianluca Fanciulli, in seguito viene contattato anche Irio Bancalà, si danno appuntamento insieme agli addetti ai lavori della Titan per la mattina seguente. La mattina seguente, 10 agosto, all’appuntamento non si presenta nessuno della Titan, e il gruppo di volontari dopo l’autorizzazione della capitaneria si da appuntamento alle ore 16:00 per il posizionamento dei corpi morti e delle boe al Lazzaretto. Tutte le boe vengono posizione e il percorso risulta essere quello regolamentare di sempre, cioè 500 mt a corsia per un totale di mt 3000.

La gara l’avete vista tutti, e ognuno si è fatto un’idea, ad oggi rimane il problema della rimozione dei corpi morti all’interno del porto, delle cime e moschettoni per le boe all’esterno. Il Comitato San Lorenzo, come ha fatto presente più volte prima, durante e dopo che la decisione di utilizzare le boe grandi fosse presa, non ha i mezzi né le capacità per la rimozione né dei primi né dei secondi. Senza contare, che lo stesso Comitato aveva già pronta una soluzione alternativa che sarebbe stato in grado di gestire al meglio delle sue possibilità. La questione rimane, forse con il senno di poi, sarebbe stato meglio fare un passo indietro e, vista la situazione, adattarsi alle boe piccole? Le quali per molti anni sono state utilizzate per lo svolgimento della gara. Noi come Comitato ci sentiamo di aver fatto tutto il possibile, ci siamo trovati in una situazione in cui, per fortuna, nessun Comitato prima d’ora si era trovato e proprio nel momento in cui ne avevamo più bisogno il Comitato Palio ha dato le sue dimissioni. Abbiamo cercato di trovare soluzioni a problemi nuovi, anche se queste sono state, in seguito, scartate. Il nostro ringraziamento più grande va alle autorità che ci hanno sempre seguito e hanno sempre cercato di aiutarci in tutti modi ed anche a TUTTI i volontari della giuria che si sono resi disponibili.

Crediamo sia importante che la questione della sempre più scarsa partecipazione al Palio venga affrontata in maniera seria, serena, approfondita, individuandone le cause, secondo noi molteplici, senza andare alla ricerca di colpevoli. Il “Processo ai giovani” in atto da diversi anni a questa parte, ci sembra oltre che ridicolo, ingiusto, sia per le ragioni espresse in suo sostegno, sia perchè noi, un comitato la cui l’età media è 22 anni, siamo la prova che la voglia di tradizione e la voglia di fare nei giovani c’è, il Giglio se solo apriste gli occhi è pieno di esempi. Al contrario l’atteggiamento molto spesso tenuto da persone mature, lo abbiamo verificato sulla nostra pelle in questi 3 anni, è stato per lo più negativo. Non è stata persa occasione per rinfacciarci i nostri errori, invece di aiutarci a correggerli, non è stata persa occasione per dire di No o per sollevare inutili questioni e proteste infondate, quest’anno più che mai. Ci sono paesi in cui lo Stato, le aziende, le Università sui giovani investono, e se questi sbagliano non li cacciano ma offrono loro un’altra opportunità, è evidente che il nostro paese non fa parte di questi esempi e se ne vedono i risultati. Cercare nel Comitato San Lorenzo la causa di una scarsa partecipazione al Palio, dopo aver assistito ad una regata noiosa, scontata, quasi umiliante, come quella di quest’anno, vuol dire volersi nascondere dietro ad un dito, vuol dire non volersi assumere le proprie responsabilità, vuol dire non capire che cosa sta succedendo, vuol dire non essere alla ricerca di una soluzione, ma di un capro espiatorio.

La nostra decisione di lasciare il Comitato era già stata presa ad inizio anno, per motivi legati allo studio, che non permette alla maggior parte di noi di essere al Giglio prima della fine di luglio, se non sottraendo ed esso tempo ed energie, che in effetti sono state sottratte negli anni passati. Ad oggi le ragioni delle nostre dimissioni, sono senza dubbio aumentate, tra queste vi è persistente una sensazione di essere stati in molte occasioni, nel corso di questi anni, presi in giro.

Il Comitato San Lorenzo