San Lorenzo: sconfitta sociale della comunità
Come prevedibile, i partecipanti alla riunione indetta venerdì scorso per parlare di un probabile scioglimento del Comitato San Lorenzo a causa dell’impossibilità di eleggere un nuovo direttivo, erano quasi esclusivamente la solita ventina di volti noti che da 10 anni a questa parte si incontrano per discutere di San Lorenzo, salvo due o tre nuovi entrati.
C'è stato un acceso dibattito su quelle che possono essere le cause di questo problema, ma anche della scarsa partecipazione alla riunione: dalla carenza di giovani, allo scarso preavviso dato per la riunione, al periodo poco felice in quanto tutte le attività sono chiuse, fino alla disaffezione per le Tradizioni dell'Isola.
Beh, consentiteci di notare che negli ultimi 10 anni, in qualunque mese dell'anno e a qualunque ora del giorno, sempre questi venti volti noti si trovavano a discutere di San Lorenzo!
C'è una novità quest'anno: i soliti volti noti non prenderanno la croce. “Sì ma tanto poi alla fine qualcuno ci penserà ...” Non ci penserà nessuno quest'anno.
L'unica nota di speranza arriva da Alessio Agnelli che si è proposto come possibile “catalizzatore” per un nuovo comitato, ma ovviamente non può farcela da solo. E non ce la farà da solo.
Per cui, ad oggi, si conferma la totale assenza del Comitato San Lorenzo, e quindi anche dei festeggiamenti per l'estate 2015. Salvo che cittadini e attività commerciali, soprattutto le più interessate alla festa, cerchino di risolvere il problema, anche pagando i futuri organizzatori, se non si troveranno volontari.
Se così non sarà, non rimarrà che domandare alla Pro Loco di organizzare qualche serata per la festa e al Comune o ad un “Comitato Palio” di organizzare la Gara, ammesso che in questo clima si trovino equipaggi.
Di sicuro, se così fosse, sarebbe la morte della tradizione e la certificazione di una clamorosa sconfitta sociale per la comunità isolana.
E, come qualcuno dei presenti ha detto senza tanti giri di parole: forse un'estate senza San Lorenzo è proprio ciò che serve per far capire che “la festa è di tutti” non è solo un modo di dire o un certificato valido per criticare, ma dev'essere un incentivo a interessarsene, ciascuno per quanto può.
Matteo Coppa e Luca Mibelli
Sono sicuro che la festa ci sarà ... Per quanto riguarda i giovani, credo che non abbiano più tanto tempo a disposizione, anche i telefonini hanno la loro colpa !!! Però si potrebbe organizzare una "celebrazione" virtuale su FACEBOOK ..... sarà sicuramente molto partecipata.