Lettera aperta al Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni
La sanità nelle isole minori continua ad essere oggetto di disattenzione da parte del Governo e del Parlamento. Gli emendamenti che l'ANCIM (Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori) aveva presentato e che alcuni parlamentari rappresentanti di Forza Italia e Movimento 5 stelle avevano sottoscritto hanno già finito il loro percorso senza neanche essere discussi in Commissione. Non hanno superato il vaglio degli emendamenti "attenzionati". I cittadini che vivono nelle isole della Toscana, Lazio, Campania, Liguria, Sardegna, Sicilia e Puglia non capiscono cosa debbano fare per avere la doverosa attenzione ai loro problemi sanitari.
Da troppi anni la sanità nelle piccole isole, lungi da ricevere finanziamenti adeguati e garantire servizi fondamentali, equi, giusti e pari ai cittadini della terraferma, hanno visto ridurre i finanziamenti ed i servizi ad essi forniti. Uno studio dell'ANSPI di vari anni fa, aveva fatto una mappatura dei servizi esistenti nelle isole minori, e già allora venivano evidenziate disparità e disservizi. Un recente studio fatto dall'ANCIM (Associazione Nazionale dei Comuni delle Isole Minori), con sorpresa, ha rilevato che i servizi sanitari nelle piccole isole non solo non sono aumentati, ma sono notevolmente diminuiti. Gli ospedali, ove esistenti, sono stati ridimensionati, i medici andati in pensione in molti casi non sono stati sostituiti creando notevoli disagi anche ai bambini che in qualche caso non ricevono neanche i vaccini in loco. In qualche isola manca persino la farmacia. L'elenco dei problemi è molto lungo e con gli emendamenti presentati si sperava di potere alleviare i gap sanitari legati all'insularità. Non venivano neanche richiesti finanziamenti aggiuntivi, ma tutti gli emendamenti tendevano, all'interno dei fondi stanziati dal bilancio, a destinare una piccola parte di essi alle piccole isole.
Quindi, non privilegi, ma equità di servizi essenziali quali quelli sulla salute. Questa equità sembra essere negata ancora una volta perché gli emendamenti presentati non essendo tra i "segnalati" non avranno seguito né alla Camera né al Senato dove il testo legislativo non potrà avere alcuna modifica rispetto a quello che licenzierà la Camera perché non ci sono i tempi per effettuare una doppia lettura.
Signor Presidente del Consiglio questa lettera aperta è destinata soprattutto a Lei perché intervenga per modificare questa situazione e dare la giusta attenzione anche ai cittadini insulari.
Si allegano gli emendamenti che non sono stati accettati perché anche Lei possa verificare l'equità e la correttezza di servizi che si richiede.
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