Scontro sulle boe a Giannutri, interviene Agresti (Pdl)
«Tozzi? Prima se ne va, meglio è per tutti. Non si è mai saputo integrare con le comunità dell’Arcipelago»

Presto in Consiglio un’interrogazione: «La giunta si pronunci sulle dimissioni di Tozzi»

«Il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano Mario Tozzi? Prima se ne va, meglio è. Del resto in tutto questo tempo non si è mai saputo integrare con le comunità locali, e quanto oggi accade sulla regolamentazione dell’accesso a Giannutri lo dimostra». Lo afferma il Consigliere regionale del Pdl Andrea Agresti (Vicepresidente della Commissione VI – Ambiente), che annuncia di produrre al più presto in Consiglio regionale un’interrogazione per sapere dalla giunta se non sia il caso di giungere alle dimissioni proprio di Tozzi.

Sulla vicenda boe-sì-boe-no, Agresti prende posizione al fianco del sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli denunciando la mancanza di integrazione e connessione di Tozzi rispetto alle realtà locali. Tutte: destra e sinistra, popolazioni, enti locali e Comunità del Parco. «Tozzi nel Parco si comporta da Viceré. E’ uno dei pochi che riesce a mettere d’accordo destra e sinistra: tutti bocciano il suo operato. Basti guardare alla Comunità del Parco che, sia con la passata presidenza di centrosinistra che con l’attuale di centrodestra, ancora non ha dato il via libera al Piano del Parco perché manca il Piano Economico-Sociale di Sviluppo, allegato imprescindibile al Piano generale. Da vicende come questa è chiaro che i rapporti tra Tozzi e le comunità locali non sono quelli che lui vorrebbe dare ad intendere».

Il punto dirimente, secondo Agresti, è proprio nell’impianto ideale di un ente Parco: «Per funzionare a dovere – spiega l’esponente del Pdl – un Parco ha bisogno di fondare la propria esistenza sulla condivisione con la popolazione, così da fare da volano di sviluppo per l’economia turistica e per le attività legate al mare. Tozzi questo non riesce a percepirlo, e pensa a un modello di Parco da cartolina, in cui la tutela si impone a scapito delle popolazioni. Noi questo glielo abbiamo già ripetuto più volte, ma Tozzi fa evidentemente orecchie da mercante come dimostra la vicenda degli accessi a Giannutri. Se una scelta si deve fare, per noi quella giusta è stare con la gente contestando il metodo di Tozzi di imporre scelte non condivise. Per questo, prima Tozzi se ne va e meglio è».