Qualche giorno fa abbiamo letto sul sito On-line di Giglio News, postato evidentemente come lettera firmata, il seguente intervento, sottoscritto da un fantomatico “Sibilot”, tanto fantasioso nel nome, quanto - a parere dei Verdi -  inane nel comportamento, per quello stesso motivo e per la pesante volgarità, del tutto gratuita, che ha inteso riferire nei confronti e a proposito della “referente locale dei Verdi”; la quale, tuttavia, oltre ad avere un nome ben preciso ed un preciso cognome, cioè Marina Aldi, all’Isola del Giglio é il Partito dei Verdi, e come tale all’Isola del Giglio ne rappresenta la Federazione provinciale.

006  |  Lettera Firmata - 7 Ottobre 2006
PALE E UCCELLI E’ in distribuzione in questi giorni nelle librerie il libro dello scienziato australiano Tim Flannery intitolato I SIGNORI DEL CLIMA sui cambiamenti climatici del pianeta terra. In Inghilterra è uscito addirittura in due versioni, una per adulti e una per bambini. Dice Tim Flannery: “Stiamo assistendo a un numero impressionante di smottamenti glaciali. Un fatto nuovo. E il fenomeno della calotta polare ha preso un andamento più drammatico. Se cambiano le condizioni della calotta, muta l’intera condizione climatica dell’emisfero nord. Oggi la calotta ha subito una riduzione del venticinque per cento rispetto agli anni settanta. E’ da incubo lo scenario che si prospetta. La calotta polare può rompersi. Ci sarebbe un innalzamento dell’oceano, di tutti gli oceani, fino ai sette metri. Come potremmo sopravvivere? Più la calotta si scioglie, più l’oceano si alza e più calore viene intrappolato. Mai prima d’ora l’oceano ha intrappolato così tanto calore: lo scioglimento progressivo del ghiaccio è inevitabile. Probabilmente entro il 2020 non avremo più la calotta polare. I dati del 2006 dicono che in Groenlandia si sono sciolti duecentotrentacinque chilometri cubici in un anno, a una velocità mai sostenuta prima.” Se lo studioso avesse ragione (è comunque considerato dalla comunità scientifica internazionale scienziato di grande autorevolezza) fra circa 15 anni il molo di Giglio Porto che stiamo ristrutturando dovrebbe trovarsi a circa 5 metri sotto il livello del mare e sulle lastre di granito oggetto delle recenti polemiche, se riutilizzate per il molo, potremmo andarci, muniti di bombole da sub, a fare lampate. Per evitare la catastrofe, l’insigne scienziato, nel suo libro, ha elencato varie possibilità, fra cui il ricorso, con urgenza, a sistemi di energie alternative tipo pannelli solari, aerogeneratori (che sono una specie di mulini a vento per produrre energia elettrica in modo pulito e non un sistema per dissalare l’acqua, come sostenuto in questi giorni da un solerte funzionario dell’Acquedotto del Fiora anche sulle pagina di Giglio News), uso di lampadine a basso consumo ecc. ecc. Davanti alla possibilità di un futuro scenario così tragico, ci saremmo aspettato che, all’isola del Giglio, la “referente locale dei Verdi” fosse stata favorevole all’aerogeneratore e se ne fosse fatta paladina. Invece ha contrastato il progetto in ogni modo, fin dal suo nascere. La cosa può lasciare perplessi ma la nostra “referente” non è una sprovveduta ed ha basato le sue argomentazioni contro le pale eoliche su un ponderoso studio della Regione Toscana di circa due anni fa (“Linee guida per la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti eolici” di V. Chierici, A. Chiti-Batelli, P. Sposimo”). A pagina 42 del suddetto studio viene specificato che l’isola del Giglio “è interessata dal passaggio di notevoli contingenti di avifauna migratoria” e a pagina 49 si legge “su isole di ridotte dimensioni dove i migratori notturni si fermano in gran numero, è presumibile che le probabilità di collisione con ostacoli quali le pale eoliche siano particolarmente elevate”. Quindi meglio non rischiare che qualche uccello vada a sbattere contro gli aerogeneratori. Del buco nell’ozono e delle catastrofiche conseguenze prospettate da Tim Flannery alla nostra locale “referente dei Verdi” sembra importare poco. A lei, chissà perché, sembrano interessare solo gli uccelli.

Sibilot

Un ‘intervento quello di “Sibilot” che secondo le sue probabili intenzioni  avrebbe dovuto essere apprezzato, se non altro dal punto di vista ambientale, poiche’ era in grado di dimostrare che ogni tanto, un certo qualcuno, e non soltanto a parole, avrebbe dovuto interessarsi delle sorti piu’ ampie del suo e del nostro involucro TERRA, dimostrando a costui, o a costei, che il livello di guardia del contenitore ambiente sarebbe gia’ a livelli di catastrofica indigenza se non di difficile (e sconsolante) reversibilità. Tali da mettere in crisi l’ambientalista più convinto e da non consentire contraddittori,  riflessioni o possibili contrarietà su certe scelte di carattere energetico che lui implicitamente sembrerebbe affermare essere state indispensabili.

A “sibilot” – sempre secondo i Verdi - sarebbe quindi piaciuto riaccendere una verosimile contesa ed una nuova polemica sulla questione, oramai obsoleta e chiusa, della Pala eolica ENEL all’Isola del Giglio. Facendo finta di non conoscerla o non conoscendola affatto, e nascondendo sue possibili inquietudini dietro la mancata promozione di un eolico di diversa origine, che avrebbe peraltro  collocazione e natura diverse, e con finalità del tutto specifiche.
Chissa’ mai perche’?.

A “Sibilot”, o a chi esso si possa essere celato sotto questo falso-nome, sarebbe magari piaciuto che la referente dei Verdi dell’isola del Giglio, fosse intervenuta sulla chiamata in causa dicendo semplicemente che la questione mossa potrebbe essere strettamente legata alla ricchezza del Giglio e al suo turismo legato peraltro al paesaggio prevalente in quel contesto, o affermando che lo sky-line dell’isola e’ cosa ben più corposa e rilevante di una isolata Pala Eolica dell’ENEL. Non c’e’ da sforzarsi infatti per comprendere che  a tali obiezioni egli avrebbe certamente risposto con altrettanta sicumera e con sprezzante giudizio tacciandola probabilmente di insensibilità ambientale e di inadeguatezza politica. Ma non è così.

Un intervento, quello di “Sibilot”, che avremmo dovuto dunque apprezzare con interesse, e che avrebbe dovuto in particolare essere accolto dai lettori di Giglionews per la sensibilità ambientale dimostrata e per l’autorevolezza scientifica delle argomentazioni addotte; tutte apparentemente convergenti,  tuttavia poste essenzialmente a ridicolo di azioni e di attività politiche, anche se non scrupolosamente menzionate, messe in atto dal “referente locale dei Verdi”. Intervento dimostratosi in particolare offensivo, quando, riferendosi al “referente locale dei Verdi”, cioe’ a Marina Aldi, conclude testualmente: “A lei, chissà perché, sembrano interessare solo gli uccelli”. Battuta greve e indegna di un civile dibattito che, sull’equivoco di un umorismo da caserma (non ce ne vogliano i militari è soltanto un modo di dire), insulta Marina Aldi personalmente e non quale rappresentante politica. 

Bene!  Sappia il signor “Sibilot”, anche attraverso le pagine di Giglio News, che per i Verdi, suo malgrado, lo sky-line del Giglio rimane cosa ben più corposa e rilevante di una solitaria pala eolica di presenza, ovvero di una pala unicamente d’immagine, e che non può essere assolutamente manomesso soltanto per questo, e se fosse anche vero che i Verdi potrebbero sembrargli deboli su talune posizioni, peraltro delicate non soltanto per loro, sappia che sono sempre disposti e si rendono costantemente disponibili ad affrontare un certo tipo di problemi dandogliene in tal senso la più ampia assicurazione, nonche’ disponibili ad approntare o ispirare possibili soluzioni in campo energetico ed in tema di energie rinnovabili e alternative. Ce ne sono decisamente in quantità disponibili, sia nel risparmio energetico, che, ad esempio, con la geotermia a bassa entalpia, il solare termico, ecc ecc,, ed ancora con il cosiddetto solare ad inseguimento, con il quale - sappia sempre il Sig. “Sibilot” - sarebbe possibile, senza impatti paesaggistici rilevanti, produrre più energia e con più continuità di una pala eolica, ovvero con tecniche avanzate di dissociazione particellare, con le quali si potrebbe rendere l'Isola autonoma e con un suo sviluppo compatibile  anche in altri settori.

Ma sappia ancora che con il suo intervento “a doppio senso”, infimo e da basso fondo, non ha cercato soltanto di mettere in discussione la reputazione e l’onorabilità della persona che nel “referente locale dei Verdi” viene normalmente  riconosciuta all’Isola del Giglio, ha offeso, oltretutto, cercando di minarne la dignità, il decoro e la rispettabilità, un’intera Federazione, quella provinciale dei Verdi, che, all’Isola del Giglio, fino a prova contraria, ed anch’egli non volendo, viene oggi rappresentata proprio dal “referente locale dei Verdi”

Sandro Tassoni
per la Federazione Provinciale dei verdi