Era nato 90 anni fa, il 14 luglio, e spesso celebravamo il suo compleanno e l'anniversario della presa della Bastiglia, sognando insieme l'avvento di un mondo diverso, fatto da uomini giusti ed onesti propensi a costruire un mondo dove regnasse la giustizia sociale, la fraternità e la pace.

Per questi ideali egli ha dedicato la propria vita politica ed intellettuale.

E' stato mio maestro nella 4/5 classe elementare ed ancora un valido supporto durante i miei studi da privatista per gli esami di scuola media, quando al Giglio esisteva soltanto la scuola elementare. Il suo insegnamento era basato sulla mitezza e sulla tolleranza, sostenuto da una preparazione didattico-culturale di alto livello, arricchita costantemente da studi pedagogici, storici e filosofici.

Frequentò l'Università Bocconi di Milano alla quale fu iscritto per un certo periodo.

Negli anni 60/70 fu il leader indiscusso della sinistra gigliese e più volte candidato a sindaco, quando lo scontro politico era feroce, duro e spietato.  Malgrado la sua collocazione all'opposizione, ricevette la carica di assessore ai lavori pubblici, realizzando opere inerenti lo sviluppo dell'isola e  dei suoi abitanti.

La gente della sua isola non fu abbastanza preparata per accoglierlo e condividerne le idee innovative che enunciava, tutte focalizzate  al raggiungimento del progresso dell'isola ed allo sviluppo del turismo.

Le amarezze e le disillusioni lo spinsero ad un esilio volontario ad Orbetello, a Grosseto ed infine a Prato dove ricevette apprezzamenti e stima.

Aveva pur sempre nel cuore un sentimento di affetto, non adeguatamente corrisposto, verso la sua isoletta dove ogni anno trascorreva parte del suo tempo. Anche se fisicamente lontano, egli seguiva le vicende dell'isola e si sentiva spiritualmente sempre presente.

In questo momento particolarmente triste ci rendiamo partecipi del dolore della famiglia ringraziando  Amerigo per il suo stile di vita basato sulla onestà, sulla coerenza e sui più alti valori etici e morali.

Mario Brandaglia