SLITTA AL 25 GIUGNO OGNI DECISIONE SULLA RIMOZIONE CONCORDIA
La decisione sul porto in cui sarà smantellato il relitto della Costa Concordia slitta al 25 giugno. Al termine della Conferenza dei Servizi interlocutoria che si è tenuta oggi a Roma, stante le numerose integrazioni prodotte da Costa e le richieste di ulteriori documenti formulate dalle amministrazioni pubbliche, il Commissario delegato Franco Gabrielli si è impegnato a chiedere al Cdm ulteriori 10 giorni dalla scadenza fissata al 16 giugno, per consentire i necessari approfondimenti del progetto presentato da Costa.
Necessari ulteriori approfondimenti - Nella riunione convocata da Gabrielli che si è tenuta oggi presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile è stato esaminato, come previsto dalla delibera del Cdm del 16 maggio scorso, il progetto presentato dalla Costa Crociere per il trasferimento della nave dal Giglio a Genova messo a punto dal consorzio di imprese Saipem-San Giorgio del Porto. Proprio per vagliare le integrazioni prodotte da Costa e approfondire le richieste di ulteriori documenti fatte dalle amministrazioni pubbliche, Gabrielli chiederà al Cdm uno slittamento di 10 giorni. Le amministrazioni a vario titolo intervenute infatti (Comune di Isola del Giglio, Provincia di Grosseto e Regione Toscana, Arpat, Azienda sanitaria di Grosseto, Comune e Provincia di Genova, Regione Liguria, Arpal, Autorità Portuale di Genova, i ministeri dell’Interno, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Salute e dei Beni e delle Attività Culturali, Ispra, Istituto Superiore di Sanità, Agenzia delle Dogane) hanno tutte rilevato la necessità di disporre di più tempo per analizzare nel dettaglio il corposo progetto, ponendo la dovuta attenzione a tutti gli scenari di rischio in esso previsti e le relative misure di mitigazione. Se la richiesta verrà accolta dal Cdm, il prossimo 16 giugno si terrà dunque una nuova Conferenza dei Servizi, sempre istruttoria, per fare il punto della situazione e confrontarsi sugli elementi tecnici ancora aperti, al fine di giungere alla data della Conferenza decisoria con il quadro completo delle autorizzazioni, nulla-osta, visti e prescrizioni da formulare.
Al Giglio si lavora senza sosta per montare i cassoni - Al Giglio intanto i lavori per la rimozione della Concordia continuano senza sosta, con 360 tecnici impegnati 24 ore al giorno. Attualmente sono 11 i cassoni installati sul lato di dritta del relitto e, quindi, ne mancano da applicare 4 su questo lato, e altrettanti su quello di sinistra, per raggiungere il totale di 30 necessario per il rigalleggiamento. Continua, inoltre, il monitoraggio ambientale delle acque per le quali, come confermato anche oggi dal rappresentante di Arpat in Conferenza dei Servizi, non si riscontrano anomalie.
Il presidente della Regione Rossi: «Progetto irricevibile e carente» - «Se un soggetto privato avesse presentato lo stesso progetto ai tecnici del nucleo di valutazione Via della Regione Toscana, sono certo che dopo dieci minuti lo avrebbero rispedito al mittente». Così il presidente della Regioen Toscana Enrico Rossi al termine della conferenza dei servizi. «Il progetto – prosegue – è carente al punto che è stato concordato di dare più tempo per rispondere alle obiezioni e consentire ai tecnici una valutazione più approfondita. La nave va spostata prima dell’inverno, ma portarla a Genova, passando tra le isole dell’arcipelago e attraverso il santuario dei cetacei, significa rischiare cinque volte di più che portarla a Piombino. La navigazione – dice ancora Rossi – può avvenire solo in condizioni di mare calmo e con venti non forti. E le previsioni meteo-marine a distanza di 5 giorni crollano del 50% di affidabilità. Trovo stupefacente – osserva il presidente – l’idea che a fronte di un fortunale si proponga di ripararsi dietro le isole. Resto dell’opinione che in questi casi occorra usare un criterio di precauzione, che impronta tutta la legislazione europea in materia ambientale, per cui si deve scegliere sempre il rischio minore. E il rischio minore è portare la nave a Piombino».
è un fatto di percentuali: se la demolizione di Costa vale 100 mln, a chi spetterà lo 0,001? Non costasse nulla avrebbero scelto anche l'altro capo del mondo...
Una conferenza di servizi dove sono presenti, avendone titolo, 101 persone non avrà mai fine !!! Ho partecipato a qualche CDF dove dovevano esserci 5 reappresentanze ...... è stata rimandata 3 volte._ E' appena il caso di sottolineare che le CDF dovevano essere organismi atti a far snellire burocrazia e pratiche amministrative .... A VOI GIUDICARE
Vorrai pur ammettere, Pietro, che a Piombino prima o poi i -20 mt almeno di fondale necessari per il banchinaggio della Concordia sono certi e garantiti. Non dimentichiamoci, inoltre, che per portare il convoglio navale dal Giglio a Piombino è sufficiente un periodo di 1-2 giorni di bonaccia meteo marina, cosa statisticamente riscontrabile in tutti i settembre-ottobre degli ultimi 50 anni in zona. Saluti.
Ormai non è più apparenza .. di essere ossessivamente ripetitivo, caro Attilio, ma è assoluta certezza._ Sono sicuro che, nel caso portassero Concordia al porto di Piombino TI FARANNO CITTADINO ONORARIO !!
E ancora, siamo poi così sicuri che a Genova-Voltri il fondale antistante la banchina dove dovrebbe attraccare la Concordia trascinata fin lì sia di almeno -20mt? Quando e come è stata misurata tale profondità? -20mt è una quota minima oppure media o addirittura massima? E se la nave, se pure un po' inclinata, si presentasse lì davanti con un pescaggio superiore se pure di poco ai 18.5 mt previsti dal progetto di rigalleggiamento? Non sarebbe allora più sicuro Piombino anche se non ancora pronto con il suo progetto di bacino di carenaggio in fase di completamento con un fondale certo e controllato in corso d'opera di almeno -20mt come previsto e come necessario?
E comunque, a costo di apparire ossessivamente ripetitivi, chi e cosa garantisce che il relitto Concordia riesca a raggiungere i necessari 18.5 mt di pescaggio per permetterne il ricovero in una qualunque tra le destinazioni italiane che sono attualmente in lizza per riceverla? E nel caso si verificasse in modo incontrovertibile dopo la fase del rigalleggiamento che suddetta quota fosse impossibile raggiungerla cosa si potrà mai decidere di fare visto che tale operazione è irreversibile?
A volte verrebbe davvero di dare piena ragione al dissacrante Jim Harris o meglio a George Horwell. Si pensi un attimo infatti a quanti sforzi e risorse sono stati impiegati per raddrizzare e dare forma più dignitosa a quel che era rimasto della Concordia naufragata al Giglio e ora si deve invece assistere a questa indecente rissa politica per accaparrarsi le sue spoglie. Il bello (anzi il brutto) è che con quel sistema arrangiato in fretta e furia per risparmiare su tempi e quattrini, cioè con quei 15 labili e traballanti cassoni di dritta agganciati alle catene avvolgenti la chiglia, per tentare di risollevare la nave di quel tanto per rendere fattibile in qualche modo il suo rischioso e faticosissimo trascinamento a qualche porto italiano per il definitivo smantellamento, si avrà il triste risultato di vedere la Concordia di nuovo penosamente sbandata verso sinistra e semiaffondata, a mò di balena spiaggiata, senza cioè nemmeno quella residua dignità di configurazione, sebbene solo apparente, che erano riusciti quasi miracolosamente a farle assumere con il suo raddrizzamento e stabilizzazione sul fondale artificiale davanti a Punta Gabbianara.
"Il linguaggio politico è progettato per rendere sembrare veritiere le bugie e l'omicidio rispettabile, e per dare una parvenza di solidità al vento puro." ~ George Orwell “Political language is designed to make lies sound truthful and murder respectable, and to give an appearance of solidity to pure wind.” ~ George Orwell
Da lontano mi è difficile comprendere queste sterili polemiche. Per due anni ho pensato che alla comunità del Giglio interessasse liberarsi della Concordia, prima possibile e con il minimo dei danni. Ora sembra che a tutti interessi soprattutto DOVE è destinata Concordia, ben disposti a tenerla in casa a tempo indeterminato pur che vada a Piombino. Sempre da lontano ritengo che il bene del Giglio sia la ripresa del viaggio di Concordia; che poi vada in Turchia, Piombino, Genova, o in fondo al mare come auspico, una volta che per Concordia è a una distanza tale che ogni qualsiasi cosa accada la natura non porti conseguenze all'isola, per i Gigliesi il problema Concordia è comunque risolto. Ai gufi che paventano catastrofi di ogni genere, ricordo che se Concordia avesse potuto muoversi autonomamente non sarebbe nell'infelice situazione in cui si trova; che nonostante tutto ella pur con il cuore ormai spento, ha usato la forza del vento per adagiarsi millimetricamente in modo da arrecare il minor disturbo possibile. Duecentosettantacinque metri dista l'estrema prua di Concordia dal fanale rosso, ne bastavano meno per bloccare il porto, ma Concordia non l'ha fatto perché ha avuto rispetto del Giglio; perché quello che i più considerano un insieme di metallo, vetro, legno, plastica da smaltire, ha un'anima molto più generosa, di chi pensa solo a speculare sui suoi destini.
NON SO PROPRIO COSA DIRE al di là di riconoscere che S I A M O IN I T A L I A !! Ma non doveva intervenire il Ministro dell'Ambiente ??? per dirimere ogni questione. La prossima Conferenza dei Servizi si potrà organizzare All'AUDITORIUM per farci entrare tutti i partecipanti !!!
Una storia infinita........T/M accellera........la politica, a torto o ragione, frena. Son 2 anni e mezzo che quella cosa sta' li. Mettere in stand-by il cantiere ha i suoi costi. Io non ci arrivo ma probabilmente il mondo degli affari gira in questo modo :-(