COMUNE ISOLA DEL GIGLIO
Provincia di Grosseto


Dopo l’ordinanza del Tribunale amministrativo della Toscana su ricorso del Ministero Economia
TASSA DI SBARCO, «SENTENZA TAR DISTRATTA E LESIVA DEL DIRITTO DI UGUAGLIANZA DEI CITTADINI E DELLA LIBERA CONCORRENZA. RICORREREMO AL CONSIGLIO DI STATO»
Il sindaco Ortelli: «Non esistono turisti di serie A o B. Le delibere richiamate su regolamento e controversie erano già state modificate e approvate dal mese di febbraio»

«Riteniamo doveroso il rispetto della sentenza ma crediamo si tratti di un esito lesivo del diritto di uguaglianza tra i cittadini sancito dalla Costituzione della Repubblica». E’ quanto afferma il sindaco del Comune di Isola del Giglio Sergio Ortelli dopo l’ordinanza del Tribunale amministrativo della Toscana che ha accolto il ricorso del Ministero dell’Economia sulla tassa di sbarco.

«Una sentenza emessa peraltro in condizioni di evidente distrazione per quanto concerne la memoria difensiva presentata dal Comune che spiegava, rispetto alle due delibere richiamate sulla competenza del Consiglio comunale e sulla risoluzione di un’eventuale controversia in sede tributaria, così come ampiamente argomentati, di avere già modificato il regolamento oggetto della diatriba, fin dalla metà di febbraio scorso. Quindi il nuovo regolamento era stato approvato affinché fosse il Consiglio Comunale a regolamentare le esenzioni o le riduzioni del tributo.

Il Comune di Isola del Giglio per questi motivi e certo della correttezza dell’applicazione della tassa, ricorrerà al Consiglio di Stato rimarcando in modo netto che non devono esistere discriminazioni fra i turisti che arrivano con un vettore rispetto ad un altro. Si tratta appunto di tassa di sbarco e non e non di tassa in base al mezzo usato per arrivare sulle isole. Per questo motivo abbiamo già interessato, inoltre, l’Associazione Nazionale Isole Minori perché si faccia promotrice a livello nazionale di un’azione forte contro i continui provvedimenti penalizzanti che vengono presi nei confronti di territori già fortemente messi alla prova e che rischiano di sparire definitivamente.

Il Ministero dell’Economia, invece, alla luce di una tassa che avrebbe dovuto trasformarsi in una compensazione economica dei piccoli comuni come le isole, visti i tagli disastrosi sferrati dal Governo, avrebbe potuto promuovere una legislazione che ad oggi non chiarisce quali vettori siano da considerare di linea e quali non lo siano. In questo modo, a seguito della sentenza del TAR, il Comune è costretto a violare il principio comunitario della libera concorrenza considerato che le cosiddette compagnie di linea, dovranno applicare la tassa, mentre le compagnie non dichiarate tali potranno essere esentate. Ritengo sia una incolpevole distrazione perché, per lo stesso motivo, ricordando che le isole minori hanno tutte adottato un unico regolamento, la IV sezione del TAR di Catania, sulla stessa materia con l’ordinanza 148/2013 ha decretato, rispetto allo stesso ricorso presentato dal Ministero, l’esatto opposto».