Dopo un mese di indagini si è conclusa la campagna di scavo condotta dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana dei resti della villa del Saraceno conservati sulla più modesta delle alture del Castellare alle spalle del Porto.

Come sanno già gli affezionati lettori di Giglio News, in relazione al preliminare intervento di marzo sotto la strada che attraversa questa collina, e come hanno potuto vedere molti Gigliesi durante lo scavo, sono emersi lembi di notevoli dimensioni delle pavimentazioni in mosaico ed opus sectile della villa imperiale, che in età romana occupava il versante meridionale dell’insenatura portuale, su cui più tardi sarebbe sorta l’attuale Giglio Porto.

Decisamente positivi i risultati di questa prima campagna, che segue le indagini degli anni Ottanta-Novanta nella terrazza inferiore della villa: oltre ai pavimenti sono emerse anche le strutture murarie delle sale che componevano l’area residenziale del complesso, affacciato sul mare. E’ quindi possibile ricostruire, per ora in parte, ma ottimisticamente con la prosecuzione e la conclusione dello scavo integralmente, la planimetria dettagliata della villa. In particolare è stata accertata la perfetta corrispondenza alle strutture romane della pianta fornita alla Soprintendenza nel 1917 dal Genio Militare, in occasione dello scavo delle trincee per i cannoni difensivi durante il primo Conflitto Mondiale.

Le condizioni di conservazione delle strutture– rasate alla base e private dei laterizi– e dei pavimenti confermano quanto finora, sulla base di precedenti valutazioni archeologiche, è stato proposto, che la villa, certamente riconducibile ai possedimenti della Casa Imperiale, a partire dall’età tardo-romana, forse per incuria e mancata manutenzione ( problemi senza tempo!) abbia conosciuto un lento periodo di decadenza, culminato nel crollo e abbandono del sito, ormai non più vivibile.

Di fronte alla caducità dei destini umani, ben esemplificata dalle rovine di questa villa, un tempo molto lontano svettante sul mare e segno inconfondibile di potere e ricchezza, chiunque dovrebbe essere indotto ad una maggiore comprensione nei confronti egli errori e degli orrori del passato e ad una valutazione storica degli eventi che hanno attraversato la realtà gigliese. In linea con questa riflessione la Soprintedenza, come è stato già detto, si sta impegnando, in collaborazione con gli Enti Locali, per la prosecuzione dell’indagine, la documentazione di tutto il patrimonio archeologico gigliese, al fine di realizzare un progetto organico di valorizzazione scientifica e culturale.

In questa prospettiva, non appena concluso lo scavo della villa alle Grotte, è stato avviato un intervento di pulizia e documentazione sul rudere romano di Via Trento, finora curiosamente passato inosservato, non ostante le sue cospicue dimensioni, ma di grande interesse se rapportato alla sua originaria funzione. Su questa e sui risultati dell’intervento… la Soprintendenza si riserva di dare tra breve il prossimo comunicato.

Paola Rendini

Didascalia della foto: Un momento dello scavo.


Isola del Giglio TERMINATI GLI SCAVI AL CASTELLARI 1