Tornei di Panforte nei prossimi giorni
Si svolgeranno durante queste festività natalizie i tradizionali Tornei di Panforte. Si inizierà, come di consueto, il pomeriggio di Natale a partire dalle ore 15:30 presso il Caffè Ferraro a Giglio Porto per proseguire con un altro evento notturno presso il Bar Monti il giorno 27 Dicembre alle ore 23 e poi ancora il 30 Dicembre al Bar Ajo a Giglio Castello sempre alle 23.
L'appuntamento per le iscrizioni è presso i 3 bar una mezz'ora prima dell'inizio delle competizioni.
Come al solito il nostro Gian Piero si rivela un vero maestro paroliere capace di suscitare emozioni antiche e tradizioni isolane mai sopite. Il Giglio cerchi di non dimenticare, comunque, tra un pranzo di Natale una botta di panficato e un fuoco di Capodanno, che deve prepararsi molto bene alla incombente battaglia a partire dal nuovo anno che viene per il riconoscimento del congruo risarcimento per i grandissimi danni immateriali e materiali che ha dovuto subire a causa dell'oltraggio Concordia giust'appunto tre anni or sono. Auguri a tutti.
NON E’ LA RUZZOLA …. Non è la Ruzzola, un poco “puzzola”, di buon formaggio, di quello “tosto”, di prim’assaggio, che, a fine giuoco, a poco, a poco, non è “foraggio”; non sono Bocce, per l’accostata, o Gallorine per la stoccata, che, se non “prendi”, fai ‘na cazzata; non è la Piastra, che, se, a “frittata”, l’altra ti spacca, è già spacciata ; o il Battimuro, che vai sicuro se alla parete tosto ti fermi. Se non è adatto per i malfermi, lo si sconsiglia pure agli inermi : ci vuol la sorte e mansicura, per il Panforte di pasta dura, ché il Panficato, ben rastremato, e, per più versi, pur butterato, se l’intraversi, ovver lo lanci, non ce mai modo che ti s’”agganci”. A dire il vero e son sincero, è questo un giuoco piuttosto antico , giunto da Siena a “pappafico”, quando, a Firenze, le tolse il Giglio, che di Toscana è il “visibiglio”. In tutta la Maremma si diffuse sicché tanta più gente ben s’illuse d’essere capace, con vivida baldanza, di sovrapporre il dolce, ”panza a panza”, lanciando l’un sull’altro a gran distanza. E sempre, da quei tempi, anno per anno, senza che i soldi spesi faccian danno, giusto tra Natale e Capodanno, e qualche volta, non paia cosa strana, giungendo “financo” alla Befana, nei bar, nei ristoranti e in trattoria, nei giorni di speciale “galloria”, si gioca e si rigioca e così sia, a lanciare Panforti su Panforti, finché i più abili e i più forti, al fine se li portan tosto via, mostrando a tutti gli altri ed agli ignavi, che, stolti, quei cimenti han disertati, color che son più bravi e fortunati, al cospetto dei tanti buggerati. Chi vince, però, si porta addosso un cruccio che lo assilla a più non posso: quel dolce semiduro, quasi un osso, lanciato e rilanciato, mosso e rimosso, essendo diventato, ormai, un budino, quale fatal rivalsa del destino si può solo mangiar col cucchiaino.