Tra poche ore "Saluto al sole che pone da un vigneto"
Il Festival MusicalGiglio propone oggi la sua giornata più caratteristica. Come negli anni passati, alle 19:00 "Saluto al Sole che pone da un vigneto" all'interno del vigneto della Famiglia Carfagna in Località Altura, nella parte sud dell'isola dopo Giglio Castello.
La Pro Loco organizza, insieme ai proprietari della vigna, un piccolo banchetto che precede il concerto. I musicisti, diversamente dai concerti serali, proporranno un susseguirsi di brevi brani classici (scelti poche ore prima) che man mano che scende il sole accompagnano lo spettacolo naturale come una colonna sonora.
In questo clima di coesione tra musica, paesaggio e pubblico si è voluto unire le tre aziende vinicole più rappresentative dell'Isola. Saranno festeggiati insieme alla musica i viticoltori di Altura, Fontuccia e Cooperativa Le Greppe.
L’ETERNITA’ DEL TEMPO Siccome, nel tempo, tutto si conclude, occorre che gli eventi, per divenire eterni, abbiano a riproporsi, tali e quali, negli anni e nei secoli a venire. Altri usi e costumi, altri riti, certamente, a petto d’oggi, erano quelli di Cote "La Ciombella", paleoltica o neolitica che sia, eguali, però, per amor della vita, tra cielo, mare e blocchi di granito, da cui prendeva linfa, forzando coti impervie e intrecci di gramigna, l’Ansonico nostrano, bello, tondo, forte, ambrato e zuccherino, qua’è il sole, pria di tramontare. Riti antichi, che, quello dell”Occaso” di quest’oggi, tutti li rchiama e ricomprende, e senza sacrifici d’uomi, di cose e d’animali. Solo con canti di gioia e di piacere perpetua l’evento la gente del Paese, tra musica ed “ambrosia”, riversate, abbondanti, nei boccali, da brocche di ceramica smaltata, tra ebbri sacerdoti coi lor strumenti a fiato, a corda e a percussione, che, quasi in processione, “lento pede”, conducono il sole a goder della notte che, trepida, l’attende per rigenerarlo. Il sole, appunto, che, già il mattino dopo, torna a dominare su mare e colli ed uomini, ancora incerti e “traballanti per il bere, ma soprattutto, a scaldare ed a dar linfa di luce alle vigne d’Ansonico più belle e generose.