Dayana è stata ritrovata. Il suo corpicino è stato individuato assieme ad altri tre, una donna, un uomo e un altro cadavere di cui non si riesce a stabilire il sesso, mercoledì mattina sulla Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio contro uno scoglio dell'Isola del Giglio.
Sono stati trovati tra il ponte 3 e il ponte 4: erano a 20 metri dalla salvezza quando la morte li ha presi. Capire che tra quei corpi ci fosse Dayana, la bimba di appena 5 anni, la più giovane delle vittime, non è stato difficile per i soccorritori. Piccola e fragile, Dayana non poteva non essere riconosciuta. Chi l'ha trovata ha visto quello che mai avrebbe voluto vedere.
La telefonata che ha cancellato per sempre la speranza della mamma, Susy Albertini, è arrivata intorno alle 13 al cellulare dell'avvocato Davide Veschi. «Purtroppo ho dovuto dare io la notizia alla mamma - dice - appena mi hanno contattato dal Giglio». Per il padre di Dayana, invece, Williams Arlotti, alla famiglia a Villa Verucchio (Rimini) nulla di ufficiale è stato ancora detto, ma è forte la possibilità che sia tra i corpi del ponte 4. Altri quattro corpi sono stati trovati nel pomeriggio per un totale di otto cadaveri. Adesso il numero dei dispersi è sceso a sette. Poi le ricerche sono state interrotte a causa del brutto tempo.
GLI ULTIMI ATTIMI DI DAYANA E IL PAPA' - Dayana e il papà William Arlotti non dovevano essere nel punto dove sono stati trovati i corpi: quando è stato dato l'ordine di evacuare la nave si sono diretti al loro punto di riunione, sempre sul ponte 4, ma a prua della nave. Lì però qualcosa non è andato per il verso giusto: una lunga attesa e poi, quando è arrivato il loro turno di salire sulle scialuppe, la nave aveva ormai raggiunto una tale inclinazione che non è stato possibile mandare giù l'imbarcazione.
E questo ha segnato il destino della piccola e di suo padre. Arrivati a poppa, infatti, i tre si sono messi in coda insieme alle altre centinaia di persone, in attesa di fuggire da quell'incubo. Poi un nuovo scossone della Concordia, la fuga verso la parte di sinistra della nave, quella meno inclinata, Dayana che scivola, il papà che la segue. Michela ha raccontato di averli sentiti gridare per 20 minuti e di aver lasciato il ponte solo quando altre persone le hanno detto di aver visto la piccola e il papà in salvo. Purtroppo non era vero. E l'acqua li ha inghiottiti.
Quando sono scesi, i vigili del fuoco, li hanno trovati quasi subito: Dayana e altre tre vittime - un uomo, forse suo padre ma solo il Dna potrà dirlo con certezza, una donna e una persona di cui non è stato possibile neanche individuare il sesso - erano una vicina all'altra, in uno spazio di non più di 50 centimetri, sulle scale tra il ponte tre e il ponte quattro.
Sono un papà di due bambini, proprio come Dayana. E non riesco a non pensare a quanto è successo. Per me questa piccola è il simbolo della pochezza di certo genere umano. Ciao piccina.