Pubblichiamo di seguito il testo preparato e letto ieri nella chiesa di Giglio Porto da Icilio Cavero durante la Santa Messa in suffragio di Pasqualino Cavero
Addio a Pasquale Cavero
Cari amici e familiari,
Siamo riuniti in questa chiesa di Giglio Porto per partecipare a una messa in onore di Pasqualino, un uomo stupendo che, alla rispettabile età di 85 anni, ci ha lasciati per il mondo dei non viventi.
Pasqualino era un abile e competente marinaio di macchina che ha navigato su petroliere a lungo corso e, negli ultimi decenni della sua vita attiva, sui traghetti della Navigazione Toscana che collegano la terraferma alle isole dell'arcipelago toscano, inclusi quelli che facevano la linea di andata e ritorno tra Porto Santo Stefano e l'Isola del Giglio, dove Pasqualino era nato e vissuto.
Una delle più grandi passioni di Pasqualino durante il periodo del pensionamento era la pesca. Con la sua barca solcava le chiare acque che contornano l'Isola del Giglio e che conosceva come le sue tasche. Amava pescare con coffe, a traina, al bolentino e, nelle fredde serate autunnali e invernali, andava a totanare, invitandomi spesso ad accompagnarlo. Queste escursioni notturne sulla sua barca, immobile o dolcemente trascinata da deboli correnti nelle acque del Capo Marino, nei bianchi e morzate dell'Arenella e della Torricella o a percorrere lentamente le coste delle silenziose cale a ponente e a levante del porto con la traina a totani, sono scolpite nella mia memoria indelebilmente. La gioia di Pasqualino quando incocciava un totano e la sua rabbia quando lo perdeva sono indescrivibili. Carissimo amico, le nostre gironzolate in barca, iniziate all'imbrunire di belle serate di calma nei mesi di tardo autunno e d'inizio inverno in cerca di totani, non si ripeteranno mai più, ma quei numerosi momenti del passato piacevolmente trascorsi insieme nel silenzio notturno vivono ancora nella memoria e nei sogni del tuo fedele amico Icilio.
Pasqualino, tu eri una perfetta incarnazione della citazione dalle Odi del poeta latino Orazio riportata sotto la grande ancora nera a quattro pale posata dall'Associazione Nazionale Marinai d'Italia (A.N.M.I) alla Dogana del Porto:
Caelum non animum mutant qui trans mare currunt.
(Coloro che attraversano i mari cambiano cielo ma non personalità.)
Tu, Pasqualino, eri rimasto un genuino gigliese DOC, con i pregi e i difetti che caratterizzavano i vecchi gigliesi della nostra giovinezza.
Purtroppo, Pasqualino ci ha lasciati dopo una lunga malattia che ha oscurato la sua memoria e la sua conoscenza. Non ha potuto dire un addio cosciente alla sua amata isola e ai suoi cari negli ultimi mesi della sua vita. Ora siamo orfani della tua amicizia e delle tue continue passeggiate dalla punta del Molo Verde alla punta del Molo Rosso lungo la via principale che delinea il nostro bellissimo porto dalle acque trasparenti in ogni periodo dell'anno.
Carissimo Pasqualino, ci sentiamo veramente orfani della tua presenza, ma la tristezza generata dalla tua assenza ci incita a augurarti buon viaggio nel mondo sconosciuto che tutti, prima o poi, saremo chiamati a conoscere. La speranza cristiana ci insegna che un giorno potremo rivederci. Speriamo che tu abbia avuto la bella sorpresa di incontrare i tuoi amati cari che non sono più tra di noi.
Addio, o meglio, data la mia età non lontana dalla tua, arrivederci a presto, carissimo amico dei tempi passati! Riposa nella pace meritata da tutti coloro che hanno passato la loro vita tra gioie e dolori sul blu Pianeta Terra. Il nostro ricordo di te, uomo che hai vissuto tra di noi, resterà per sempre presente nell'animo dei tuoi fedeli familiari e di tutti coloro che ti hanno conosciuto e apprezzato, e a cui tu hai continuamente regalato il tuo indimenticabile sorriso e disinteressato aiuto.
In paradisum deducant te angeli,
in tuo adventu suscipiant te martyres,
et perducant te in civitatem sanctam Ierusalem.
Che gli angeli del cielo ti siano venuti incontro e ti abbiano condotto nella santa Gerusalemme dei santi e martiri cristiani.
Farewell to Pasquale Cavero
Dear friends and family,
We are gathered in this church of Giglio Porto to participate in a mass in honor of Pasqualino, a wonderful man who, at the respectable age of 85, has left us for the world of the non-living.
Pasqualino was a skilled and competent engine sailor who sailed on long-distance oil tankers and, in the last decades of his active life, on the ferries of Navigazione Toscana that connect the mainland to the islands of the Tuscan archipelago, including those that made the round trip line between Porto Santo Stefano and the island of Giglio, where Pasqualino was born and lived.
One of Pasqualino's greatest passions during his retirement was fishing. With his boat he ploughed the clear waters that surround the island of Giglio and that he knew like the back of his hand. He loved to fish with crow's nest, trolling, bottom fishing and, on cold autumn and winter evenings, he went squidding, often inviting me to accompany him. These nocturnal excursions on his boat, motionless or gently dragged by weak currents in the waters of Capo Marino, along the white sand and ‘morzate’ bottom see of Arenella and Torricella or slowly traveling the coasts of the silent coves to the west and east of the port with squid trolling, are indelibly engraved in my memory. Pasqualino's joy when he stumbled on a squid and his anger when he lost it are indescribable. Dearest friend, our boat trips, which began at dusk of beautiful calm evenings in the late autumn and early winter months in search of squid, will never be repeated again, but those numerous moments of the past pleasantly spent together in the silence of the night still live in the memory and dreams of your faithful friend Icilio.
Pasqualino, you were a perfect embodiment of the quotation from the Odes of the Latin poet Horace reported under the large black four-bladed anchor laid by the National Association of Sailors of Italy (A.N.M.I) at the Port Customs:
Caelum non animum mutant qui trans mare currunt.
(Those who cross the seas change their skies but not personalities.)
You, Pasqualino, had remained a genuine Gigliese DOC, with the strengths and weaknesses that characterized the old Gigliese men of our youth.
Unfortunately, Pasqualino left us after a long illness that obscured his memory and knowledge. She could not say a conscious goodbye to her beloved island and his and her loved ones in the last months of his life. We are now orphans of your friendship and your continuous peripatetic walks from the tip of the Molo Verde to the tip of the Molo Rosso along the main street that outlines our beautiful port with transparent waters at any time of the year.
Dearest Pasqualino, we truly feel orphaned by your presence, but the sadness generated by your absence encourages us to wish you a good journey into the unknown world that we all, sooner or later, will be called to know. Christian hope teaches us that one day we will be able to see each other again. We hope you had the nice surprise of meeting your loved ones who are no longer with us.
Goodbye, or rather, given my age not far from yours, see you soon, dearest friend of the past! Rest in the peace deserved by all those who have spent their lives in joys and sorrows on the blue Planet Earth. Our memory of you, the man who lived among us, will remain forever present in the souls of your faithful family members and of all those who knew and appreciated you, and to whom you continually gave your unforgettable smile and selfless help.
In paradisum deducant te angeli,
in tuo adventu suscipiant te martyres,
et perducant te in civitatem sanctam Ierusalem.
May the angels of heaven have come to meet you and led you to the holy Jerusalem of the Christian saints and martyrs.
Text prepared and read in the church of Giglio Porto by Icilio Cavero
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