Recentemente ho sentito una notizia interessante che vorrei riproporre all’ opinione pubblica locale, mettendone in evidenza i passaggi più interessanti apparsi su molti noti quotidiani, in modo che si possa ragionare ed aprire un dibattito o comunque stimolare opportunamente le dovute deduzioni.
La notizia riguarda il consumo elettrico dovuto agli elettrodomestici in “Stand by” dove gli studi mostrano strabilianti risultati (negativi):
“Sotto accusa è finita la spia dello "standby" del televisore e degli apparecchi elettronici in genere, quella lucetta rossa che permette di governare gli elettrodomestici a distanza. Ma anche di tenerli praticamente sempre accesi. Un gesto che costa, alle riserve energetiche e alle nostre tasche.
Lo ha scritto anche il ministero delle Attività produttive, che nel decalogo dei consigli per risparmiare energia invita gli italiani a non lasciare in "stand by" i gadget elettronici che affollano le nostre case. E una ricerca britannica conferma, dati alla mano: meglio disattivare completamente gli apparecchi domestici. Noi ci illudiamo che un elettrodomestico sia spento; invece in modalità "sleep" continua a consumare energia elettrica in quantità insospettata.
Un classico esempio può essere il vecchio televisore: secondo i dati dell'Enea (Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente), quando è accesa la tv consuma in media 130 kWh all'anno, in "standby" ne consuma 105. Stiamo considerando i consumi medi di una famiglia: nel caso del televisore, supponiamo di tenerlo acceso per tre ore al giorno, contro le 21 ore di "stand by". Si spiega quindi facilmente anche il curioso dato sull'hi-fi: lo utilizziamo per un consumo di 20 kWh all'anno, mentre per tutto il tempo che resta in modalità "sleep" consuma 60 kWh. Lo stesso vale per videoregistratore, computer, dvd player e così via. Insomma, quella lucetta non è innocente come sembra, e il peso sulla bolletta lo dimostra.
Un calcolo volto a stimare l’impatto sull’ambiente delle spie degli elettrodomestici in standby è stato svolto nel Regno Unito per conto del locale Ministero per l’Ambiente, gli Alimenti e gli Affari Rurali (Defra), guidato dal laburista Elliot Morley. Lo studio è stato sollecitato da un’interrogazione parlamentare del deputato Norman Baker, responsabile degli affari ambientali del Partito Liberaldemocratico. Il risultato dello studio, specie se «tradotto» in esempi chiarificatori, fa riflettere. Ogni anno, i cittadini di Sua Maestà bruciano 7 miliardi di chilowattori di energia per alimentare le milioni di lucine colorate che vegliano sul sonno dei loro apparecchi elettrici. In termini meno tecnici, le spie luminose lasciate accese comportano l’immissione nell’aria di 800mila tonnellate annue di anidride carbonica (il gas responsabile dell’effetto serra): è come se ogni anno due intere centrali elettriche fossero deputate a produrre energia solo per il consumo degli elettrodomestici dormienti.
Norman Baker, ispiratore dell’inchiesta, ha dichiarato alla Bbc che «si può ritenere accettabile lasciare un elettrodomestico in standby giusto il tempo di farsi un tè, ma l’idea che alcuni apparecchi siano lasciati in standby per settimane mentre i loro proprietari sono in vacanza è semplicemente bizzarra». Baker suggerisce ai fabbricanti di elettrodomestici di dotarli di una funzione standby che duri solo per alcuni minuti, fatte salve quelle apparecchiature che devono sempre rimanere accese per ricevere aggiornamenti via satellite e via Internet.
Nel corso del G8 svoltosi a luglio a Gleneagles (Scozia), i governi dei Paesi più industrializzati hanno firmato un accordo che prevede il bando dai loro mercati entro il 2010 di tutti gli elettrodomestici la cui funzione standby non rispetterà rigidi limiti di consumo energetico. E sebbene il risparmio in tal senso potrebbe quindi essere attuato in virtù di un ordine dall’alto, il problema non si porrebbe neanche se gli utenti di elettrodomestici (tutti noi, insomma) fossero un po’ meno pigri. Basta qualche piccolo, insignificante gesto (leggi il decalogo) per far qualcosa di incisivo per l’ambiente e persino per le nostre tasche."
Per concludere riporto il famoso decalogo (estratto da un articolo di Repubblica) per il risparmio energetico che il ministero delle Attività produttive ha di recente pubblicato:
1) Riscaldamento: non coprire termosifoni; regolare la temperatura non sopra i 18-19 gradi; tenere le finestre chiuse quando è acceso il riscaldamento; spegnere l’impianto quando a casa non c’è nessuno; usare i paraspifferi; fare controllare le caldaie.
2) Gas in cucina: mettere le pentole su fuochi di dimensione proporzionata; usare i coperchi durante la cottura; spengere un po’ prima della fine della cottura; utilizzare pentole a pressione.
3) Acqua calda: preferire doccia a bagno; se possibile installare pannelli solari; in caso di scaldacqua elettrico regolare temperatura non oltre 60 gradi.
4) Luce: non tenere accese lampadine quando non servono; sostituisci lampadine a incandescenza con quelle a basso consumo.
5) Frigorifero: non abbassare temperatura sotto i 3°; non aprirlo inutilmente; sbrinarlo regolarmente; non metterci dentro cibi caldi; non riempirlo troppo.
6) Lavatrice: avviarla solo a pieno carico; non lavare oltre i 60° gradi; pulire regolarmente il filtro.
7) Lavapiatti: avviarla a pieno carico; spengerla quando inizia il programma di asciugatura; fare cicli lavaggio a basse temperature; pulire il filtro.
8) Forno: usarlo alla giusta temperatura; effettuare il preriscaldamento solo quanto necessario; evitare funzione grill; non aprire frequentemente durante la cottura; spengerlo prima della fine della cottura.
9) Microonde: consumano circa la metà dei forni elettrici tradizionali.
10) Tv e videoregistratori: quando non si usano, vanno spenti usando il pulsante principale. La luce rossa di stand-by non va lasciata accesa.
Ai vari consigli elencati dagli esperti ne aggiungerei almeno un altro e cioè quello di dotarsi di “ciabatte” multipresa dotate di interruttore, in modo da collegarci tutti gli impianti che si trovano vicini tra loro (situazione che in genere può verificarsi nei salotti delle case ove si trovano tv, dvd, video registratori ed affini, tutti raggruppati). In questo modo è possibile, con un unico interruttore riuscire a spegnere più apparati in un colpo solo; rimarco in oltre l’ importanza di dotarsi di lampade a risparmio energetico che possono abbattere i consumi anche di 5 volte rispetto a quelle tradizionali (i costi sono maggiori, ma se vengono utilizzate per i locali in cui la luce sta accesa molto, il risparmio è più che garantito. Provare per credere).
Probabilmente molti cittadini già operano in questo senso da tempo e già applicano il decalogo delle regole da anni, in quanto si tratta più che altro di un decalogo di buon senso, ma a volte sono proprio le cose più evidenti che possono sfuggirci.
Qualcuno che è più esperto nel settore potrebbe, per esempio, anche calcolare la spesa media annua di una famiglia che lascia in standby un televisore tutti i giorni, considerando un televisore medio e considerando che quando facciamo riferimento alla “lucina rossa” che rimane accesa, in realtà non è solo quella a rimanere accesa, ma una parte cospicua dell’ apparato.
Stefano Feri
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