Due parole ancora sul parco anche se ormai argomento trito e ritrito. Non ne possiamo più! Con questo stimo esprimere un sentimento diffuso. Al sottoscritto poi è venuto a noia parlarne: i fatti parlano più delle parole. Mantovani e Nannoni pensano e scrivono che il parco gestito dagli elbani andrebbe meglio.
Mantovani va oltre: spera che isole ora chiuse si aprano ad un turismo contingentato, guidato. Forse non ricordano cosa prevede la legge istitutiva del parco. Entrambi continuano a credere che area protetta da ente parco sia istituzione utile per l’Elba. “Volano per tutta l’economia” isolana: questa era l’espressione, la promessa di chi voleva il parco.
Entrambi ritengono gli elbani possano essere migliori dei “continentali” nella gestione dell’ente.
Sin da quando nacque, non ho mai creduto e pensato che parco sia istituzione utile all’Elba,volano per l’economia: i fatti non mi hanno dato torto. E ora stento davvero a credere che un elbano a dirigere il parco possa essere migliore di un non elbano: è tutto da verificare. Nonostante ciò se dobbiamo sorbirci per forza il parco mi sono ripromesso di darmi da fare per renderlo il più utile possibile pur essendo consapevole che esso è istituzione non adatta ad amministrare il territorio elbano. Ho perciò pensato di candidarmi alla presidenza: invierò il curriculum al ministro dell’ambiente.
UN ELBANO AL PARCO? POSSIAMO SOLO RIDURRE I DANNI
Autore: Marcello Camici (Università di Pisa), fonte www.tenews.it
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