Sta suscitando malumore e dubbi interpretativi l'ordinanza numero 137 del 04/10/23 con cui l'Ufficio Circondariale Marittimo della Guardia Costiera ha inteso disciplinare l'attuale svolgimento della gara di pesca "Ricciola Cup". In particolare, considerata la volontà dell'autorità marittima, ai fini della sicurezza, di interdire alla balneazione, alle immersioni subacquee e alla navigazione la parte di mare dedicata alla gara di pesca, non si capisce chiaramente quale sia la zona di interdizione definita nel "RENDE NOTO" con la frase "la zona di mare distante un miglio dalla costa per tutto il periplo dell'Isola del Giglio".
A questo proposito un operatore della subacquea locale ha inviato ieri una pec alla Direzione Marittima di Livorno, all'Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano ed all'Ufficio Locale Marittimo di Isola del Giglio per chiedere la revoca dell'ordinanza. Pubblichiamo di seguito la lettera.
"In riferimento all'ordinanza numero 137 del 04/10/23 - scrive Aldo Baffigi in qualità di titolare di un centro d'immersioni subacquee - intendo far notare l'incostituzionalità di detta ordinanza in quanto lede il mio diritto a lavorare perché durante lo svolgimento di detta Gara di pesca vieta le immersioni subacquee su tutta l'Isola del Giglio dalle quali io traggo la mia fonte di reddito.
Oltre alle immersioni intendo far notare che detta ordinanza vieta addirittura la balneazione su tutto il periplo dell'Isola del Giglio spiagge comprese. Questo lede naturalmente il diritto che i turisti hanno di potersi tuffare nelle splendide acquee delle nostre baie, spiagge comprese.
Vieta inoltre la possibilità per i pescatori professionisti di svolgere la loro attività dalla quale anche loro ricavano la loro fonte di reddito.
A fronte di tutti i sopra elencati divieti che limitano il regolare svolgimento delle attività commerciali per gli operatori turistici ed attività ricreative per i bagnanti che in questo periodo affollano ancora l'isola.
Intendo inoltre far notare ai responsabili che hanno avallato l'emanazione di tale ordinanza che la stessa è stata emessa per soddisfare il mero divertimento degli iscritti alla gara che vi partecipano per semplici motivi ludico ricreativi e non per necessità economiche o di altra natura,
Per effettuare la gara di pesca non necessitano certamente di una ordinanza che metta in crisi gli operatori turistici ed i bagnanti di tutta l'Isola del Giglio.
Per i motivi sopra esposti il sottoscritto
chiede
All'Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Santo Stefano l'immediata revoca della sopra citata ordinanza o in alternativa la modifica della stessa imponendo ai partecipanti alla gara di pescare loro ad un miglio dalla costa dell'Isola del Giglio.
In assenza di un immediato riscontro inerente la revoca o la modifica dell'Ordinanza nr. 0000137 del 04/10/2023 (Gara di pesca da natante "Ricciola Cup 2023") perchè la gara è già iniziata e si protrarrà per alcuni giorni, mi vedrò costretto a far valere i miei diritti nelle sedi competenti perché impossibilitato a lavorare durante lo svolgimento di tale gara."
Come si fa a non concordare con la rimostranza del sig. Aldo Baffigi. Il provvedimento della Guardia Costiera è palesemente esagerato riguardo al peso dei divieti emanati e, sono molto stupito che che la relativa evidenza non sia stata opportunamente valutata dall'Amministrazione Comunale in termini di ricaduta sulle attività legate al turismo che ancora sussistono anche se terminata la cosiddetta stagione balneare. Tre giorni di blocco della balneazione, delle immersioni subacquee, della pesca e di ogni attività connessa all'uso del mare non espressamente autorizzata, rappresentano una paralisi, a mio parere, non giustificata in proporzione alla portata dell'evento tutelato. A me ha colpito particolarmente la sottolineatura del divieto di balneazione con l'impossibilità comunque di accedere alle zone di mare. Io sono un turista del Campese e, immediatamente, mi immagino la scena del richiamo possibile o, peggio, sanzione per la persona, magari un bambino, che se ne sta in piedi nell'acqua fino ai polpacci a rilassarsi guardando il mare! Io sono interessato maggiormente all'attività subacquea che non posso svolgere per tre giorni ai quali aggiungo una settimana di sequestro del mio natante, la scorsa primavera, per la nota vicenda del Porticciolo. Queste "attenzioni" negative, costituite dai suddetti provvedimenti, certo non fanno piacere. Spero ed auspico che questa ordinanza venga modificata nella prossima versione studiando meglio ed opportunamente il bilanciamento dei pro e contro anche a costo di rinunciare all'evento.
Ordinanza folle e, se è stata fatta sempre così per trentanove anni, vuol dire che è folle da trentanove anni. Non è che la consuetudine rende giusta e logica ogni cosa. Poter pensare di bloccare, perché di questo si tratta, per tre giorni tutte le attività economiche dell'isola, solo per il divertimento di pochi è inconcepibile. È vero che la presenza sull'isola dei partecipanti alla gara un certo ritorno economico lo garantisce, ma, non per tutti e comunque non tocca altre realtà economiche che non siano quelle del Porto. Suggerirei di adottare in futuro lo stesso criterio usato nelle gare di pesca subacquea e cioè assegnando una zona molto limitata dell'isola per lo svolgimento della gara. Limitando fortemente il numero dei partecipanti. Per l'esperienza che ho maturato in tanti anni di pesca subacquea a me settantacinque imbarcazioni iscritte alla gara sono troppe anche avendo l'intera isola a disposizione. Poi, molto ci sarebbe da dire sull'impiego, durante la gara stessa, dei sofisticatissimi dispositivi elettronici di cui oggi le imbarcazioni sono dotate. Ma questa è un'altra storia.