Ill.mo Signor
SINDACO del Comune di
Monte Argentario
Piazza dei Rioni, 8
58019 PORTO S. STEFANO (GR)

e, p.c.

Ill.mo Signor
SINDACO del Comune
di Isola del Giglio
Sergio Ortelli
Località Castello
58012 GIGLIO CASTELLO (GR)

Illustrissimo Sindaco Cerulli, sono un signore anziano di anni 80 e vivo all’Isola del Giglio. Sono un invalido del lavoro e soffro di cardiopatie diffuse da circa 3 anni. Sono invalido al 50% e mi giovo dell’aiuto di mia moglie, anch’ella invalida come me. Non ho l’auto e quindi mi sposto con i servizi pubblici per le necessità che da un po’ di tempo sono solamente le visite mediche. Le spiego il motivo della mia lettera.

Dopo una visita specialistica per mia moglie nella mattinata di venerdì, sarei dovuto rientrare nel pomeriggio quando invece i traghetti, per le cattive condizioni del mare e del tempo, non hanno viaggiato. Mi sono trovato quindi, io e mia moglie invalida come me, davanti ai traghetti ad attendere nella vana speranza che il traghetto partisse per consentirci il rientro a casa. Non Le nascondo che l’attesa sul piazzale, che mi dicono si chiama Candi, è stato per me una dura prova di resistenza al freddo ed al vento che soffiava inesorabile. Infatti, non ci sono possibilità di riparo né  le attività commerciali della zona mi potevano consentire un riparo dignitoso dal maltempo che imperversava nell’area. Come Lei ben saprà la decisione di partire la prende il comandante della nave pochi minuti prima di partire e non può essere pianificata ore prima per motivi a me sconosciuti. Per sfortuna non siamo riusciti a partire neanche nella giornata di sabato sempre per lo stesso motivo. Due giorni di calvario e di disagio oltre al freddo che abbiamo patito io e mia moglie, fino alla domenica, giorno in cui siamo riusciti finalmente a rientrare a casa. Non parliamo poi delle spese che abbiamo sostenuto per stare due giorni a girovagare senza poter tornare a casa nostra. Una volta c’erano dei casottini davanti ai traghetti che, belli o brutti, ci consentivano un minimo di riparo da ogni tipo di intemperie. Ma da qualche tempo sono stati demoliti e le biglietterie sono state spostate in altro posto più distante ma il bello è che rimangono chiuse quasi tutto il giorno ad eccezione dei pochi minuti prima della partenza del traghetto.

Caro Signor Sindaco, la storia racconta che nel passato, grazie al fortunato periodo in cui il Giglio si trovava nella Cassa per il Mezzogiorno, molti dei suoi concittadini vennero aiutati dal nostro Comune, che non si oppose alle residenze fittizie, per consentire loro di accedere ai finanziamenti diffusi che venivano erogati a chi ne aveva bisogno. Ma era indispensabile la residenza al Giglio. Era il caso dei pescherecci e dei pescatori del Suo Comune la cui storia penso la conosca meglio di me. Ho sempre pensato che tra le nostre genti ci potesse essere amicizia e solidarietà ma vedo che il gigliese e soprattutto l’anziano non viene trattato dignitosamente. A questo punto vorrei che Lei comprendesse veramente il nostro disagio e ci aiutasse veramente, perché per andare a casa nostra il traghetto è indispensabile.

Le chiedo di darci una mano e per questo le auguro un Buon Natale con tanta buona fortuna.

Distinti saluti.

Pasquino Ferraro