Una petizione per mantenere le piattaforme
Una petizione per mantenere le piattaforme

Mentre proseguono spedite le operazioni di rigalleggiamento della Costa Concordia, sull'isola si continua a discutere se mantenere o meno le piattaforme subacquee su cui il relitto è stato appoggiato in questi mesi successivi al parbuckling.

piattaforma 2 rimozione costa concordia isola del giglio giglionewsAl Ministro dell'Ambiente Galletti che, incontrando la scorsa domenica il Consiglio comunale di Isola del Giglio, ha espresso la ferma volontà sua e del suo dicastero alla rimozione delle strutture risponde un gruppo di cittadini costituitosi in un "Comitato Pro Piattaforme" che propone una raccolta di firme tra la gente dell'isola.

La posizione del Ministero - "Noi abbiamo ipotizzato, fin dall'inizio, di ripristinare il Giglio come era prima: prima le piattaforme non c'erano e dopo non ci devono essere". Lo ha detto all'Ansa il ministro all'ambiente, Gian Luca Galletti, al Giglio per seguire la rimozione della Concordia.

Il testo della petizione - OGGETTO: SALVAGUARDIA AMBIENTE MARINO ZONA GABBIANARA. PROGETTO RIPOPOLAMENTO FAUNA ITTICA E TURISMO ECO-SOSTENIBILE.

I SOTTOSCRITTI FIRMATARI DELLA PRESENTE PREMESSO CHE:

- in data 18 maggio 2012 è stato presentato a Roma il progetto per la rimozione del relitto di Costa Concordia, alla presenza del Commissario Delegato per l’emergenza per il naufragio della Costa Concordia, Costa Crociere e Consorzio Titan-Micoperi.

- nel progetto suddetto la protezione dell’ambiente aveva la massima priorità nel corso di tutta la durata delle operazioni.

- il 9 Giugno e 16 Giugno u.s. sono state convocate le riunioni della Conferenza dei Servizi istruttoria presso la sede del Dipartimento della Protezione civile per esaminare – come previsto dalla delibera del  Consiglio dei Ministri del 16 maggio scorso – il progetto presentato dalla società Costa Crociere per il trasferimento del relitto della Costa Concordia  da Isola del Giglio nel porto di Genova individuato dal consorzio di imprese Saipem-San Giorgio del Porto per il successivo smaltimento.

- Le amministrazioni a vario titolo intervenute sono: Comune di Isola del Giglio, Provincia di Grosseto e Regione Toscana, Arpat, Azienda sanitaria di Grosseto, Comune e Provincia di Genova, Regione Liguria, Arpal, Autorità Portuale di Genova, i Ministeri dell'Interno, dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Salute e dei Beni e delle Attività Culturali, Ispra, Istituto Superiore di Sanità, Agenzia delle Dogane.

- Il 16 Giugno si svolge una nuova Conferenza dei Servizi, sempre istruttoria, per fare il punto della situazione e confrontarsi sugli elementi tecnici ancora aperti, per giungere alla Conferenza decisoria con il quadro completo delle autorizzazioni, nulla-osta, visti e prescrizioni da formulare.

- il 26 Giugno incontro con la popolazione dell'Isola del Giglio -  Il Commissario delegato incontra i cittadini del Giglio per spiegare le prossime fasi delle operazioni, in attesa delle indicazioni del Consiglio dei Ministri sul porto di destinazione e il parere dell'Osservatorio di monitoraggio sul rigalleggiamento. In particolare, sono spiegate le quattro fasi in cui si articoleranno le operazioni di rigalleggiamento;

- nel corso di quest'ultimo incontro è stata sollevata da più parti l'aspetto della pulizia fondali  ed il ripristino della flora marina nela zona interessata dal Cantiere Concordia con le piattaforme subacquee e gli anchor blocks.

- non c'è dubbio che il fondale interessato dai lavori della Concordia è stato danneggiato in piccola parte ma in maniera importante e non riuscirà a riprendersi in tempi brevi. Perforazioni, sedimenti deposti sul fondo ed ombre hanno causato la morte di importanti habitat naturali. Delle strutture che sono state costruite o posizionate sul fondo alcune vanno rimosse perché nocive come i sacchi di cemento, i detriti fuoriusciti dal relitto e abbandonati durante le lavorazioni mentre altre come le piattaforme metalliche e gli anchor blocks potrebbero essere lasciati in quanto sarebbero rapidamente colonizzati da organismi marini per diventare un’alternativa di sviluppo biologico ai fondali danneggiati.

- in molte parti del mondo si interviene con programmi di costruzione di artificial reef proprio per consentire un ricostituzione rapida di fondali danneggiati. Piattaforme per l’estrazione di petrolio o navi in disuso sono spesso abbandonate sui fondali per creare queste zone di ripopolamento che hanno una finalità biologica, di sviluppo della pesca e ricreative con sviluppo di attività subacquee.

- l'Isola del Giglio è in questa condizione: la rimozione delle piattaforme e degli anchor blocks impedirebbe la loro capacità di rapida colonizzazione e lascerebbe soltanto i fondali danneggiati con tempi lunghi di recupero e scarsa attrattiva per il turismo.

- allo stato dell'arte non ci risulta sia stato adottato alcun provvedimento ufficiale, nemmeno con un formale incarico ad esperti e consulenti, in modo da fornire ogni utile notizia per meglio comprendere le decisioni da adottare a proposito del ripristino ambientale della zona interessata al naufragio ovvero altra soluzione, né risulta adottato alcun provvedimento anche  sotto forma di atto di indirizzo (o di parere) da presentare al Ministero dell'Ambiente, competente nella materia specifica, ai fini dell'adozione del provvedimento di approvazione del progetto.

Tutto ciò premesso e considerato, preso atto che la competenza per l'approvazione del progetto compete allo Stato e, per esso, al Ministero per l'Ambiente , pur rilevando che il ruolo del Comune di Isola del Giglio è assolutamente rilevante

CHIEDONO

agli Enti interessati, ognuno per le proprie competenze, di impegnarsi ad adottare ogni utile iniziativa a mantenere le strutture subacquee esistenti nel sito del Cantiere Costa Concordia per creare zone di ripopolamento che abbiano una finalità biologica, favoriscano un ulteriore sviluppo della pesca e delle attività subacquee. Gli eventuali proventi derivanti dall'utilizzo del sito saranno impiegati dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione di opere pubbliche e di salvaguardia ambientale.